luglio 27, 2024     |
Sommario

APRILE 2013

1) Lombardia: Rozzano (MI) - Certosa di Pavia (PV)

1.1) rifatto a MARZO 2022 in A/R

1.2) rifatto a SETTEMBRE 2022 in A/R

1.3) rifatto a AGOSTO 2023 in A/R

2) Lombardia: Paderno d'Adda (LC) - Trezzo d'Adda (BG)  

 

GIUGNO 2013

3) Liguria: Portofino - San Fruttuoso - Camogli (GE) 

 

GIUGNO 2014

4) Liguria: Levanto - Monterosso (SP)

4.1) rifatto ad APRILE 2022

 

SETTEMBRE 2014

5) Lombardia: Sentiero del Tracciolino - San Giorgio-Verceia (SO)   

5.1) rifatto ad AGOSTO 2015

5.2) rifatto a LUGLIO 2016   

 

GIUGNO 2015

6) Liguria: Corniglia - Monterosso (SP) 

 

LUGLIO 2015

7) Lombardia: Sentiero del Viandante, n. 3 Varenna-Dervio (LC) + commento

7.1) rifatto a LUGLIO 2020 con 2 varianti

 

GIUGNO 2016

8) Liguria: Sestri Levante - Anello Punta Manara (GE)

9) Lombardia: Sentiero del Viandante, n. 2 Lierna-Varenna (varianate Alta) (LC) 

9.1) rifatto a OTTOBRE 2021

 

AGOSTO 2016

10) Lombardia: Sentiero del Viandante, n. 1 Abbadia Lariana-Lierna (LC)

10.1) rifatto a GIUGNO 2020

11) Lombardia: Sentiero del Viandante, n. 4 Dervio-Colico (LC)

11.1) rifatto a LUGLIO 2023 con variante  

 

APRILE 2017

12) Lombardia: Milano-Pavia (MI-PV)

 

LUGLIO 2017

13) Lombardia: Sentiero del Tracciolino - Codera-San Giorgio (SO) 

 

MAGGIO 2019

14) Lombardia: Milano-Pavia (MI-PV)  

 

LUGLIO 2020

15) Lombardia: Bereguardo-Pavia San Lanfranco (PV)  

 

OTTOBRE 2020

16) Emilia Romagna - Toscana: Sentiero degli Dei - 6 tappe (BO-FI) 

17) Lombardia: Sentiero del Tracciolino - Verceia Loc. Sciucc-San Giorgio (SO)

 

MAGGIO 2021

18) Lombardia: Sentiero del Viandante, Lecco-Morbegno (LC-SO)

 

AGOSTO 2021

19) Trentino Alto Adige: Parco Adamello Brenta: Val di Genova (TN)

 

SETTEMBRE 2021

20) Lombardia: Valsassina: Pasturo-Taceno (LC)

20.1) rifatto a MAGGIO 2022

20.2) rifatto a LUGLIO 2023  

21) Lombardia: Sentiero del Viandante, n. 0 Lecco-Abbadia Lariana + Anello del Cenghen (LC)

22) Lombardia: Sentiero del Viandante, n. 2 Lierna-Varenna (variante Bassa) (LC)

 

APRILE 2022

23) Liguria: Levanto - Monterosso, Vernazza - Rio Maggiore, Bonassola - Deiva Marina (SP)

 

MAGGIO 2022
24) Liguria: Manarola - Monterosso (SP)

25) Umbria: Tenaglie: Il cammino dei borghi silenti (TR)

 

GIUGNO 2022
26) Toscana: GTE Grande Attraversata Elbana (LI)    

 

SETTEMBRE 2022
27) Lombardia: Monte Pravello, Linea Cadorna, Monte Orsa (VA)

     

OTTOBRE 2022
28) Liguria: Monterosso-Corniglia (SP)     

     

GENNAIO 2023
29) Toscana: Orbetello - Riserva della Feniglia (GR)

 

MARZO 2023

30) Lombardia: Corgeno-Schiranna A/R con giro del lago di Varese (VA)

 

APRILE 2023

31) Lombardia: Brescia - La via delle Sorelle (BS) 

32) Marche: Fabriano-Norcia: Il cammino delle Terre mutate (AN-PG)  

 

MAGGIO 2023

33) Piemonte: Santhià-Oropa: Il cammino di Oropa (VC-BI)  

 

AGOSTO 2023

34) Lombardia: Sentiero del Viandante, n. 1-2 Abbadia Lariana-Varenna (varianate Alta) (LC)

35) Croazia: Laghi di Plivicke (HR)

36) Grecia: Gole di Vikos (GR)

 

GENNAIO 2024

37) Spagna: Montanejos, Valencia (E)  

 

APRILE 2024

38) Lombardia-Liguria: Varzi-Camogli - La Via del Sale (PV-GE)   

 

MAGGIO 2024

39) Lombardia: Milano-Abbiategrasso (MI)

40) Veneto-Trentino-Lombardia: Giro del Lago di Garda (VR-TN-BS)  

 

Camminata 1

Lombardia: Rozzano (MI) - Certosa di Pavia (PV)

 

http://connect.garmin.com/activity/296165634

 

Una bella escursione nel Parco Agricolo Sud, bella camminata dove la maggior parte del percorso è tutta su strada ciclo-pedonale. La partenza da Ponte Sesto (Rozzano), si passa dall'Humanitas, dal parco 2 Rozzano in direzione ovest verso Moirago. Da qui si attraversa la statale e ci si dirige sulla Alzaia Naviglio Pavese, strada ciclo-pedonale, in direzione sud ovest transitando da Badile per arrivare fino a Binasco. Se i sottopassaggi non sono allagati, come spesso capita, la strada evita Binasco; altrimenti con una piccola variante ci si rimette sulla ciclabile subito dopo la curva della statale. Si prosegue verso sud passando da Casarile e la strada prosegue tutta diritta fino a passare e lasciare sulla nostra sinistra la strada per Giussago. Poco prima di entrare nell'abitato, una deviazione fa evitare il passaggio tra le case e poco dopo ci porta sul vialone finale con in fondo la Certosa di Pavia. Il percorso è di 20 km e il tempo può variare dalle 3,30 se fatto di buon passo alle 4 - 4.30 con un passo più tranquillo. Vedi info sulla Certosa di Pavia. Emilio QDR 

 

https://flow.polar.com/shared/7e69b2490c45efff05990583595c1af7  -  Relive

Rifatto a MARZO 2022 in A/R. Emilio QDR

 

https://flow.polar.com/shared/7e69b2496c634dbd6a6a01c1635e7324  Relive

Rifatto a SETTEMBRE 2022 in A/R. Emilio QDR

 

https://flow.polar.com/shared/7e791404b0cf6461eb948e3ae7757416  Relive

Rifatto a AGOSTO 2023 in A/R. Emilio QDR

 

Camminata 2

Lombardia: Paderno d'Adda (LC) - Trezzo d'Adda (BG)

 

http://connect.garmin.com/activity/302764538

 

Una bella camminata lungo uno dei tratti più caratteristici del fiume Adda nel Parco Adda Nord. Lasciata l'auto nei pressi del ponte di ferro di Paderno d'Adda si scende in direzione nord per poi invertire subito la rotta verso sud appena arrivati all'Adda. Bella strada ciclo-pedonale che passa subito sotto il ponte per dirigersi lungo il fiume sulla nostra sinistra e il primo dei canali sulla destra. Si arriva dopo circa 5 km al santuario S. Maria della Rocchetta all'altezza di Porto d'Adda (veduta spettacolare dall'alto sul fiume). La camminata prosegue in direzione di Trezzo dove, dopo aver superato due centrali idro-elettriche si arriva in circa 12 km dalla partenza. La nostra escursione è terminata circa a 2 km dall'ansa del fiume sotto Trezzo sull'Adda. Il ritorno per la stessa strada. Considerando di percorrere l'intero tragitto, da Paderno a Trezzo, occorrono circa 3 ore per l'andata e altrettante per il ritorno di passo tranquillo. Emilio, Alvaro QDR, Renato & Gianna 

Camminata 3

Liguria: Portofino - San Fruttuoso - Camogli (GE)

 

http://connect.garmin.com/activity/327123882

 

Una stupenda camminata mari e monti in uno dei posti più belli della Liguria: al contrario di quello che fanno quasi tutti, la Camogli-Portofino ... noi proponiamo il giro al contrario per una migliore logistica. In auto fino a Santa Margherita Ligure dove si prende un bus di linea fino a Portofino. Da qui si parte per l'escursione che sale subito verso NW e nel giro di una mezzora si raggiunge una delle altezze massime del giro intorno ai 270 m., si prosegue sempre verso NW con un sentiero molto bello e panoramico, poi con una lunga discesa si arriva nella meravigliosa caletta di San Fruttuoso: 2,30 h dalla partenza (tempi di camminata comoda, comprensivi di pause per riprendere fiato, per ammirare il panorama e scattare tante, tante foto!). Da qui si riparte sempre in direzione NW con una salita di un sentiero impegnativo per rimettersi in quota, si scollina e si riperde quota: a questo punto inizia una parte di sentiero dove non ci sono grosse difficoltà ma si trovano dei punti esposti, tratti attrezzati con catene e quindi occorre muoversi con prudenza ... sicuramente sconsigliamo il percorso con scarpe da tennis ... meglio delle pedule da trekking! Il sentiero è molto bello, tutto sul mare e si rimane in quota; girato il promontorio si procede verso nord dove il sentiero ritorna ad essere più semplice e si procede verso l'abitato e la bella chiesa di San Rocco dove si arriva in circa 4 h. Qui finalmente inizia l'ultimo tratto, tutta discesa, che in mezzora porta a Camogli. Si prende il treno e in 10 minuti si ritorna a Santa Margherita. Emilio, Lorella, Fabio, Alvaro QDR, Renato & Gianna 

Camminata 4

Liguria: Levanto - Monterosso (SP)

 

http://connect.garmin.com/activity/518734401

 

Un'altra stupenda camminata mari e monti in Liguria: da Levanto a Monterosso. Lasciamo l'auto alla stazione di Levanto e ci incamminiamo verso il mare dove nella parte SE parte il sentiero che sale subito verso il castello per poi inoltrarsi nel fitto bosco. Salita abbastanza tranquilla e costante con molti punti panoramici sul mare dove è doveroso fare pause per riprendere fiato, ammirare il panorama e scattare tante foto! Si sale fino a circa 300 m. s.l.m. e si transita da Punta Mesco. Qui, nel punto più alto della traversata, si arriva tranquillamente in 2,30 h dalla stazione di Levanto. Inizia la discesa per Monterosso in direzione E, abbastanza ripida ma senza nessun pericolo, dove si arriva in circa 1 h.: per il percorso comunque consigliamo pedule da trekking. Da qui prendiamo il treno che in 10 minuti ci riporta a Levanto.  Gianni, Oriana, Emilio, Lorella, Fabio, Alvaro QDR, Renato & Gianna

Camminata 5

Lombardia: Sentiero del Tracciolino - San Giorgio-Verceia (SO)

 

http://connect.garmin.com/modern/activity/588300351

 

Lasciata l'auto al parcheggio in prossimità del lago, a fianco del torrente Codera a Novate Mezzola, si inizia la camminata lungo la strada che costeggia il torrente per poi iniziare il sentiero ripido ma molto bello che sale dai 200 m. fino ai circa 800 m. della frazione di San Giorgio dove si arriva in circa 1.30 h.; ancora un dislivello per portarsi in quota sui 920 m. di circa mezzora e da qui inizia il sentiero del Tracciolino: a breve iniziano i passaggi nelle varie gallerie e lungo la cengia, meglio attrezzarsi e avere con sè una torcia elettrica, si percorre questo stupendo sentiero molto panoramico che ci porterà fino alla diga della Edison nella valle dei Ratti dove si arriva comodamente in 1,30 h. Si ripercorre un tratto fino a trovare il sentiero che scende a Verceia che in circa 1.30 porta giù al lago nei pressi della stazione, ancora 20 minuti lungo la ciclabile del lago e si arriva al parcheggio. Il giro si fa tranquillamente in 5 ore di effettivo cammino, poi tante sono le pause da dedicare al panorama e ai tratti molto belli del sentiero. Maggiori dettagli li potete trovare nel sito molto bello: ORSU. Emilio QDR

 

https://flow.polar.com/training/analysis/171981664  -   Rivivi

Rifatto ad AGOSTO 2015. Emilio, Simona, Piero QDR

 

https://flow.polar.com/training/analysis/706517115  -   Rivivi

Rifatto a LUGLIO 2016. Emilio, Gianni, Oriana, Alvaro, Manu QDR

Camminata 6

Liguria: Corniglia - Monterosso (SP)

 

https://flow.polar.com/training/analysis/115264012  -   rivivi

 

Purtroppo essendoci chiusi due tratti su quattro per frane, abbiamo dovuto accontentarci percorrendo il sentiero da Corniglia a Monterosso. Si consiglia di prendere il treno a Levanto e arrivare a Corniglia dove inizia il percorso con la salita al paese, per poi proseguire verso Ovest con saliscendi fino a 220 m.; dopo un lungo tratto in costa si scende a Vernazza in 2 ore di tranquillo cammino. Da qui si riprende quota e sempre camminando verso Ovest di prosegue per questa bella escursione panoramica tutta sul mare e in altre 2 ore si raggiunge Monterosso. Una fermata di treno per ritornare a Levanto. Maggiori dettagli li troverete nel sito delle Cinque Terre che descrive molto bene il Sentiero Azzurro.  Gianni, Oriana, Emilio, Fabio, Alvaro, Manu QDR

Camminata 7

Lombardia: Sentiero del Viandante, n. 3 Varenna-Dervio (LC)

 

https://flow.polar.com/training/analysis/154814788  -   rivivi

 

Una stupenda camminata sul lago di Como, percorrendo la terza delle quattro tappe che comprendono tutto il sentiero del Viandante. Non scrivo dettagli su questo tratto di percorso in quanto vi propongo direttamente il link di un bellissimo sito Montagna vissuta dove troverete tutti i dettagli scrupolosamente realizzati in modo impeccabile che noi abbiamo seguito e abbiamo trovato precisi e perfetti, complimenti a colui o a coloro che l'hanno realizzato. I dettagli della Terza tappa e i dettagli dell'intero percorso del Sentiero del Viandante.  Gianni, Oriana, Emilio, Fabio, Simona, Walter QDR, Michele, Renato & Gianna

 

https://flow.polar.com/shared/7e778be45d49035733de5d388daa28c9  -  Relive

Rifatto a LUGLIO 2020, con 2 varianti. Emilio, Lorella, Manu QDR

 

Ciao Achille sono Emilio webmaster del sito dei QDR. Noi siamo Quelli di Rozzano, gruppo di amici podistico, appassionati di montagna, di biciclette ecc ecc. Volevo farti i complimenti da parte mia e degli altri amici QDR in quanto siamo capitati nel tuo sito cercando dritte sul sentiero del viandante, le abbiamo lette, consultate nei dettagli, stampata la pagina relativa alla terza tappa, l'abbiamo seguita scrupolosamente in tutti i tuoi dettagli e dobbiamo dire che sei stato perfetto, abbiamo percorso il tratto seguendo e tue indicazioni ... MAGICHE, bravisssimo. Ci siamo permessi di inserire nel nostro sito il link del tuo bellissimo sito e ti abbiamo citato nella pagina specifica della gita del sentiero di viandante ... spero che ti faccia piacere, speriamo di incontrarci qualche volta su qualche bellissimo sentiero. Grazie e buona strada. Emilio QDR

Ciao Emilio, leggo oggi la tua mail (sono stato un po’ di giorni in montagna) e ti ringrazio moltissimo per i complimenti. Sono un incentivo molto forte a continuare il lavoro sul sito. Vi ringrazio anche per i link. Buone escursioni anche a te e a tutti gli amici dei QDR. Achille

Camminata 8

Liguria: Sestri Levante: Anello Punta Manara (GE)

 

https://flow.polar.com/training/analysis/652430024  -   rivivi

 

Dal centro di Sestri Levante, zona pedonale, imboccare il "vico del bottone" e si prende la salita un po' ripida alla Mandrella che porta sulle alture di Sestri. Poi il sentiero prosegue in leggera salita e con tratti pianeggianti con splendida vista sulla baia del silenzio. Si arriva al bivacco Manara e dopo una scalinata si arriva a Punta Manara (circa 1,30 h). Da qui ci si dirige in direzione NE verso Riva Trigoso, costeggiando la destra del monte Castello e arrivando ad un colletto. Possibilità di raggiungere la cima ... siamo stati ma onestamente non ne vale la pena (30 min. tra salita e discesa). Si prosegue verso Nord, una bella pineta e poi inizia una discesa abbastanza ripida che riporta verso Sestri Levante centro (circa 1 h). Un bagno al mare per concludere una bella escursione facile, non stancante e molto panoramica. Gianni, Oriana, Emilio, Lorella, Fabio, Alvaro, Manu QDR, Renato & Gianna

Camminata 9

Lombardia: Sentiero del Viandante, n. 2 Lierna-Varenna (alta) (LC)

 

https://flow.polar.com/training/analysis/662187446  -   rivivi

 

Una stupenda camminata sul lago di Como, percorrendo la seconda delle quattro tappe che comprendono tutto il sentiero del Viandante. Non scrivo dettagli su questo tratto di percorso in quanto vi propongo direttamente il link di un bellissimo sito Montagna vissuta dove troverete tutti i dettagli scrupolosamente realizzati in modo impeccabile che noi abbiamo seguito e abbiamo trovato precisi e perfetti. I dettagli della Seconda tappa var. alta e i dettagli dell'intero percorso del Sentiero del Viandante. Emilio, Alvaro, Manu, Sara M. QDR, Renato & Gianna

 

https://flow.polar.com/shared/7e778bf02286131994440a24ab50de20  -  Relive

Rifatto a OTTOBRE 2021. Emilio e Rino QDR

Camminata 10

Lombardia: Sentiero del Viandante, n. 1 Abbadia Lariana-Lierna (LC)

 

https://flow.polar.com/training/analysis/750858813  -   rivivi

 

Una stupenda camminata sul lago di Como, percorrendo la prima delle quattro tappe che comprendono tutto il sentiero del Viandante. Non scrivo dettagli su questo tratto di percorso in quanto vi propongo direttamente il link di un bellissimo sito Montagna vissuta dove troverete tutti i dettagli scrupolosamente realizzati in modo impeccabile che noi abbiamo seguito e abbiamo trovato precisi e perfetti. I dettagli della Prima tappa e i dettagli dell'intero percorso del Sentiero del Viandante. Emilio, Walter QDR, Renato & Gianna, Silvia

 

https://flow.polar.com/shared/7e778bf857980ec1f8087e0c5562def6  -  Relive

Rifatto a GIUGNO 2020. Emilio, Lorella, Manu, Lamberto QDR, Tony

Camminata 11

Lombardia: Sentiero del Viandante, n. 4 Dervio-Colico (LC)

 

https://flow.polar.com/training/analysis/766918647  -   rivivi

 

Una stupenda camminata sul lago di Como, percorrendo la quarta delle quattro tappe che comprendono tutto il sentiero del Viandante. Non scrivo dettagli su questo tratto di percorso in quanto vi propongo direttamente il link di un bellissimo sito Montagna vissuta dove troverete tutti i dettagli scrupolosamente realizzati in modo impeccabile che noi abbiamo seguito e abbiamo trovato precisi e perfetti. I dettagli della Quarta tappa e i dettagli dell'intero percorso del Sentiero del Viandante. Gianni, Oriana, Emilio, Piero, Simona QDR, Renato & Gianna, Tony

 

https://flow.polar.com/shared/7e7782cb14659ae16f7fc9e07eb4c6e7  -  Relive

Rifatto a LUGLIO 2023 con variante a Posallo km 10. Emilio, Rino & Mery, Renato & Gianna QDR

Camminata 12

Lombardia: Milano-Pavia (MI-PV)

 

#savethedate #deciditu #camminatamilanopavia2017  Sabato 1 aprile troviamoci a camminare alla scoperta di posti probabilmente già visitati, ma che a piedi possono prendere un'altra importanza. Poi ognuno cammina per i suoi motivi, in compagnia o in solitaria, con una chitarra o con un panino; questo lo deciderete voi ... Nessun Costo, Nessuna Iscrizione, Nessuna Organizzazione, Nessuno Sponsor. Solo tu e chi vorrai invitare a fare questa #passeggiatadi34km. E poi chissà ... sul cammino si possono conoscere nuove persone, nascere progetti, o bersi una birra quando si fa sosta in buona compagnia ... Unica regola: mettersi qualcosa di #Giallo (maglietta, zaino, ecc.) così da poterci riconoscere sul percorso, e nello spirito del pellegrino darsi una mano. Chi non potrà partecipare ma aderisce col pensiero "potrebbe" mettere fuori dalla propria finestra un indumento Giallo, per solidarietà tra "camminanti" :-) Partenza da piazza XXIV MAGGIO Darsena (Milano): h 7:00 (indicativamente) - Arrivo al Duomo di Pavia: h 18:00 (indicativamente) ... e se poi ti vorrai fermare prima: deciderai tu ... e se poi vorrai partire prima: deciderai tu ... e se poi .... deciderai tu #deciditu #01042017MilanoPavia #camminatadelleidee

 

https://flow.polar.com/training/analysis/1256182094  -   rivivi

 

Una stupenda camminata di 33 km nel Parco Agricolo Sud dove la maggior parte del percorso è tutto su strada ciclo-pedonale. La partenza dalla Darsena di Milano, piazza XXIV Maggio, in direzione sud camminando sempre a fianco del Naviglio fino a Pavia. Nei primi 6 km occorre prestare attenzione, prima tra le vie della città e poi lungo un tratto dove non c'è marciapiede e con traffico di auto, ma poi arrivati a Milanofiori inizia la ciclo-pedonale e di conseguenza si cammina in modo più tranquillo. Si prosegue in direzione SW transitando a lato di Cassino Scanasio (km 8), Rozzano (km 9), Moirago (km 10), Badile (km 12) per arrivare fino a Binasco (km 15). Se i sottopassaggi non sono allagati, come spesso capita, la strada evita Binasco; altrimenti con una piccola variante ci si rimette sulla ciclabile subito dopo la curva della statale. Si prosegue verso SSE passando da Casarile (km 17) e la strada è sempre tutta diritta, si lascia sulla nostra sinistra la strada per Giussago (km 21). Poco prima di entrare nell'abitato della Certosa (km 24), con una deviazione  sulla sinistra di circa 1,5 km si può raggiungere il vialone per andare a visitare la Certosa di Pavia. Si prosegue e si transita da Borgarello (km 26), si arriva al sottopassaggio della tangenziale di Pavia (km 30), si transita davanti allo stadio fino a inoltrarsi nel centro di Pavia, lasciando il castello Visconteo sulla sinistra e proseguendo in direzione Ponte Vecchio dove si trova la deviazione sulla destra per arrivare al Duomo. La durata della camminata può variare dalle 6 alle 8 ore pause comprese. Emilio, Alvaro, Manu, Walter, Daniele, Raffaella QDR, Renato, Franco, Battista, Rosanna, Daniela

Camminata 13

Lombardia: Sentiero del Tracciolino - Codera-San Giorgio (SO)

 

https://flow.polar.com/training/analysis/1530650206  -   rivivi  -  relive

 

Partenza da Novate Mezzola, parcheggio località Mezzolpiano (300 m.), il sentiero sale subito in direzione Codera (800 m.) dove si arriva in circa 2 ore dopo aver perso un po' di quota dopo la frazione di Avedée. Si lascia il percorso della valle che prosegue fino al Rif. Brasca e si prende il sentiero del Tracciolino, si scende verso il torrente dove si attraversano due antichi ponti per poi risalire verso località Cii (920 m., da qui il percorso sarà sempre su questa quota). Si prosegue e si transita sotto l'abitato di Cola, si entra in un fondo valle fino al torrente e si continua in direzione San Giorgio. In circa 2 ore da Codera si arriva al bivio dove, diritti si prosegue per Casten e lago di Moledana, oppure si scende a San Giorgio. In questa escursione abbiamo deciso di proseguire fino alla fine della lunga galleria, percorrerla in andata e ritorno e ritornare sui nostri passi scendendo poi a San Giorgio (1,45 h. circa). Da qui occorre circa 1.30 h. per la discesa fino alla cava e il ritorno al parcheggio in località Mezzolpiano. Emilio, Daniele QDR, Renato & Gianna

 

Camminata 14

Lombardia: Milano-Pavia (MI-PV)

 

https://flow.polar.com/training/analysis/3480727950  -   rivivi -   relive

 

Dopo due anni rifacciamo questa stupenda camminata di 33 km nel Parco Agricolo Sud dove la maggior parte del percorso è tutto su strada ciclo-pedonale. La partenza dalla Darsena di Milano, piazza XXIV Maggio, in direzione sud camminando sempre a fianco del Naviglio fino a Pavia. Nei primi 6 km occorre prestare attenzione, prima tra le vie della città e poi lungo un tratto dove non c'è marciapiede e con traffico di auto, ma poi arrivati a Milanofiori inizia la ciclo-pedonale e di conseguenza si cammina in modo più tranquillo. Si prosegue in direzione SW transitando a lato di Cassino Scanasio (km 8), Rozzano (km 9), Moirago (km 10), Badile (km 12) per arrivare fino a Binasco (km 15). Se i sottopassaggi non sono allagati, come spesso capita, la strada evita Binasco; altrimenti con una piccola variante ci si rimette sulla ciclabile subito dopo la curva della statale. Si prosegue verso SSE passando da Casarile (km 17) e la strada è sempre tutta diritta, si lascia sulla nostra sinistra la strada per Giussago (km 21). Poco prima di entrare nell'abitato della Certosa (km 24), con una deviazione  sulla sinistra di circa 1,5 km si può raggiungere il vialone per andare a visitare la Certosa di Pavia. Si prosegue e si transita da Borgarello (km 26), si arriva al sottopassaggio della tangenziale di Pavia (km 30), si transita davanti allo stadio fino a inoltrarsi nel centro di Pavia, lasciando il castello Visconteo sulla sinistra e proseguendo in direzione Ponte Vecchio dove si trova la deviazione sulla destra per arrivare al Duomo. La durata della camminata può variare dalle 6 alle 8 ore pause comprese. Emilio, Manu, Raffaella, Renato, Gianna, Stefania V., Antonella, Antonio, Enea, Stefania B., Lamberto QDR

Camminata 15

Lombardia: Bereguardo-Pavia San Lanfranco (PV)

 

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Una bella e tranquilla camminata pianeggiante nel Parco del Ticino: abbiamo scelto di percorrere i sentieri da Bereguardo fino alla periferia ovest di Pavia transitando da Torre d'Isola e Massaua. Emilio, Lorella QDR, Tony

Camminata 16

 

Emilia Romagna - Toscana: Sentiero degli Dei (BO-FI)

 

Ho tirato fuori Zenone. Era assonnato ma contento di potersi sgranchire un po'. "Dove mi porti questa volta?" ha chiesto. Io non sapevo se dirglielo, ho tergiversato, ho bofonchiato qualcosa, alla fine ho risposto: "Firenze". Per un attimo gli ho visto brillare le cinghie e le cerniere pensando all'Arno, agli Uffizi, al campanile di Giotto. Ma non è mica scemo. "Aspetta un attimo" mi ha detto "se fosse davvero la visita a una città d'arte non porteresti me, non è vero che andiamo a Firenze". "Sì che ci andiamo" gli ho risposto. Il "se ci arriviamo" l'ho aggiunto sottovoce e spero non l'abbia sentito.

 

Giorno 1 - Abbiamo preso un treno che sì, volendo arrivava a Firenze, ma noi siamo scesi a Bologna. Ho fotografato Zenone davanti alla fontana di Nettuno mentre chiede spiegazioni sulla boccetta che ho appena riempito con l'acqua della fontana e ripete che dai, è ora di tornare in stazione che in un'ora si arriva a Firenze. Ma io me l'ho metto in spalla e mi incammino in direzione opposta. Zenone è confuso, ancora di più quando un signore ci chiede entusiasta "Andate a Firenze? Buon cammino!". Aspetta un attimo, come sarebbe "Buon cammino"? E come faceva quello a sapere che mi hai venduto la frottola di Firenze? Non ha molto tempo per arrovellarsi perché davanti a noi inizia la salita del Portico di San Luca. E Zenone, che è uno che ha studiato, improvvisamente capisce: "Questa scema vuole arrivare a Firenze a piedi" (qui non si parlerà d'altro per qualche giorno, mi scuso con tutti quelli che annoierò).

Il portico di San Luca, dicono, è il più lungo del mondo. Secondo me è anche quello con il dislivello maggiore. Parte subito fuori dalle mura medievali di Bologna e sale su fino a quel Santuario arancione che si vede in cima alla montagna quando si passa dall'autostrada. È composto da 666 arcate, che rappresentano il demonio che viene schiacciato, secondo la profezia, dalla Madonna a cui è dedicato il Santuario, un'icona bizantina che leggenda vuole sia stata dipinta proprio da San Luca. Bon, fine della parte culturale. Poi è tutto un bosco, su e giù. Con trenta chilometri nelle gambe ci giriamo un attimo con lo sconforto di non trovare il B&B che abbiamo prenotato tre ore prima (a proposito, grazie coppia che ha disdetto oggi l'unica camera disponibile nel raggio di chilometri) e vediamo San Luca (il santuario, non il santo, non siamo ancora così mistici) tre o quattro colli indietro, illuminato dall'ultimo raggio di sole scampato al temporale imminente, quasi ci invitasse ad avere fede. Oh, da non credere, girata la curva in mezzo al nulla, a bordo del sentiero si materializza il nostro rifugio per la notte. Siamo ai piedi del Monte Adone, domani vi parlerò di lui perché pronti via si parte e lo si scala. E ha il suo perché. Primo giorno perfetto. Mi fa male tutto ma era previsto. Franca QDR

 

Giorno 2 - Si chiama Via degli dei perché si attraversano luoghi come Monte Adone, Monte Venere, Monzuno (da Mons Iunonis, Monte di Giunone), Monte Luario (della dea Lua). Ma gli dei sono lì solo per confondere e distrarti dal fatto che sono tutti nomi di monti. Quindi di salite e discese. Perché l'Appennino, non va dimenticato, è una catena montuosa: non è una montagna, sono tante montagne. E anche se a scuola te lo fanno passare come qualcosa di poco più alto di un cavalcavia, quando ti ci trovi in mezzo riesci solo a pensare "Porcavacca!". Per le salite che stroncano, per le discese che sfasciano, per il cambio improvviso di temperatura, per le distanze piene di nulla. Ma anche per quello che vedi appena raggiungi una vetta o quando gli alberi diradano o appena il sentiero gira un po'. Roba che non si riesce a catturare in un'istantanea. Panorami ampi e mozzafiato che colpiscono profondamente gli occhi ma che lasciano piatto e indifferente l'obiettivo di una macchina fotografica. C'è da riflettere anche su questo. Oggi ventisette chilometri e 1200 metri di dislivello positivo, tappa dal Monte Adone a Madonna dei Fornelli. "Non esistono cammini difficili. Esistono solo cammini che valgono la fatica". Franca QDR

 

 

Giorno 3 - Terza tappa, la più corta, ma si è rivelata la più difficile finora. Entriamo quasi subito in una nube che non ci dà tregua per tutta la giornata: nebbia, vento freddo, umidità. Ma il simbolo della giornata è il fango. Fango ovunque, fango che a volte non è aggirabile. Fango in salita, fango in discesa, fango dentro le scarpe, fango fino a metà racchetta. Di fatto, quello che viene indicato come sentiero è semplicemente il greto dei torrenti. Ma siamo fortunate, non so come possa essere, qui, in una giornata di pioggia. Nei pressi del cippo che segnala il confine tra Emilia Romagna e Toscana ritroviamo il cavaliere fotografato ieri: un ragazzo francese che sta andando a Roma a cavallo. Passiamo su un tratto di Flaminia militare, un basolato scoperto per caso da due amici con il pallino dell'archeologia. Avremmo dovuto visitare anche il cimitero germanico, dove sono sepolti 30.600 soldati tedeschi caduti durante la seconda guerra mondiale. Avremmo dovuto. Ma ci arriviamo dopo diciassette chilometri di fango, mentre inizia a piovere, il vento freddo infuria e qualcosa a cui non riusciamo a resistere ci spinge a individuare in fretta l'ultimo tratto di sentiero (fangoso) che ci porta a una doccia calda. Per oggi siamo a posto così. Franca QDR

 

 

Giorno 4 - Quarta tappa, da Monte di Fo' a San Pietro a Sieve. Ventinove chilometri in pieno Mugello. La giornata inizia mesta e grigia, con la nebbia e i boschi inquietanti. Ma fango un po' meno. Nel pomeriggio i timidi raggi di sole si fanno coraggio, si mettono insieme in tre o quattro e finalmente ce la fanno, una nuvola la squarciano. Improvvisamente tutto cambia. Il bosco comincia a mostrare i colori dell'autunno, tra le foglie si sentono i frusciii delle lucertole (saranno lucertole? chissà), tra gli alberi i cinguettii, sui sentieri le voci degli altri viandanti. In un cammino come questo, a tappe quasi forzate perché in mezzo non c'è niente, i viandanti formano una specie di villaggio dinamico e ambulante. Quelli che incontri alla fine della prima tappa li ritrovi alle tappe successive e se non li vedi ne chiedi notizie agli altri che hai conosciuto nel frattempo. Come in un villaggio circolano anche i pettegolezzi: non abbiamo ancora capito, ad esempio, se la ragazza con le Reebok bianche sia riuscita ad arrivare a fondo tappa, ieri, e soprattutto cosa abbia fatto dei due altoatesini che si erano offerti di sostenerla pur avendo in programma di fare due tappe in una. Madre e figlia bellunesi viaggiano come due stambecchi. La ragazza della giovanissima coppia di Berlino è celiaca. Il gruppo che si prepara la cena in autonomia si è dovuto occupare di un infortunio. Alcuni di loro non li ho ancora incontrati, eppure sono sicuramente qui a pochi metri, le voci corrono da un viandante all'altro, da Bologna fino a Firenze. Quando li incontrerò saprò già tutto di loro. Domani mattina, a colazione o sul sentiero, qualcuno racconterà di due tizie, una con le trecce scure, l'altra con i capelli grigi, che sono state viste attraversare San Pietro a Sieve, la sera, in ciabatte, ridevano come matte, forse erano ubriache. No, dirà un altro, le conosco, ho cenato con loro una sera, una è addirittura astemia. Franca QDR

 

 

Giorno 5 - Quinta tappa, da San Piero a Sieve a Bivigliano. Ventidue chilometri e mille metri abbondanti di dislivello positivo: dalla conca del Mugello si passa a quella di Firenze ma ci fermiamo sul bordo, la discesa sarà tutta per domani. Il clima è perfetto e i paesaggi sono di quelli che la Toscana apparecchia quando vuole vincere facile. Percorriamo buona parte della tappa con due nuovi amici con cui chiacchieriamo per tutto il tempo. Anche i miei piedi si sono fatti parecchio sentire, oggi, ma con discorsi molto meno piacevoli. Dalle pendici del monte Senario per un attimo riusciamo a scorgere là sotto, là in fondo, quella che potrebbe essere... ma no dai, non può essere.. però facendo due conti ... Ci geolocalizziamo e sì, quella è Firenze. Domani è l'ultima tappa. Spero che ai piedi basti una buona dormita, così come alle forze è bastata una buona cena e all'umore l'ottima compagnia. Dai dai dai. Franca QDR

 

 

 

 

 


Giorno 6 - Sesta tappa, oggi si arriva. Su e giù per sentieri fino a Fiesole poi si resta sull'asfalto fino al traguardo. Ho un pessimo senso dell'orientamento, fatico a distinguere la destra dalla sinistra, ma fin dalla partenza sento dov'è Firenze, la cerco in mezzo alla foschia e poi, a Fiesole, compare la cupola del Brunelleschi. Siamo in quattro e ci fermiamo ad ammirarla. Proviamo a fotografarla ma nelle foto non compare: che sia un miraggio collettivo? Passo dopo passo, risata dopo risata, mentre un paio di noi hanno il coraggio di parlare di viaggi intercontinentali nella capitale del Rinascimento, arriviamo davanti a Palazzo Vecchio. È fatta: siamo andate a piedi dalla fontana di Nettuno di Bologna a quella di Firenze. Devo elaborare tutte le sensazioni che mi sommergono ora. Inizio a fare ordine: provo a togliere la stanchezza, la fame, la polvere e il sudore. Di quello che resta, credo, vi racconterò domani. Franca QDR

 

 

http://www.quellidirozzano.it/Archiviotesti/Anno2020/Ottobre2020/tabid/723/Default.aspx

 

Camminata 17

Lombardia: Sentiero del Tracciolino - Verceia Loc. Sciucc-San Giorgio  (SO)

 

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Per questa bella camminata facile e non impegnativa si può raggiungere con l'auto la località Sciucc sopra Verceia (parcheggio a pagamento e posti auto lungo la strada in prossimità del Sentiero del Tracciolino. Poco distante dalla strada si raggiunge il sentiero e lo si prende verso sinistra in direzione N. Si seguono i binari e dopo circa 30 m. si arriva all'ingresso della galleria più lunga, si attraversa e dopo tanti passaggi panoramici in altre gallerie più corte si giunge sopra il Borgo di San Giorgio dove il sentiero si divide: diritti si prosegue in direzione Cola e Codera, invece si scende sulla sinistra in direzione San Giorgio dove si arriva comodamente in circa 2,5 h. Per il ritorno si risale fino al bivio e si percorre la stessa strada e ... in prossimità del parcheggio si consiglia di percorrere ancora un tratto della valle dei Ratti e arrivare alla diga del lago Moledana. In circa 15 m. si ritorna alla strada dove si è parcheggiato l'auto. Emilio, Lamberto, Manu QDR, Tony, Silvia

 

Camminata 18

 

Lombardia - Sentiero del Viandante: Lecco-Morbegno (LC)

 

A volte succede che a cena io lasci cadere cinque semplici parole: "Ho parlato con Angela, oggi". Sono il segnale. Non c'è bisogno di dire molto altro. Sì, giusto il dove, il quando che è in genere imminente, e il per quanto tempo. Poi si compra una guida e si tira fuori lo zaino. Abbiamo scelto un percorso breve, non troppo lontano, giusto per toglierci di dosso un po' di inverno, un po' di lockdown, un po' di abitudini stravolte.

 

Giorno 1 Con il treno stamattina siamo arrivate a Lecco e abbiamo iniziato a risalire la sponda orientale del lago. È il Sentiero del Viandante che corre a mezza costa sul fianco della montagna e lascia quasi sempre la vista sul lago. Contiamo di percorrerlo in quattro giorni. Oggi è filato tutto liscio, il sentiero è ben segnato, un po' si va su e un po' si va giù, si suda in salita, si sta attenti a ginocchia e caviglie in discesa. Abbiamo attraversato paesini che sembravano porte su altri tempi e abbiamo immerso i piedi nell'acqua gelida di un torrente. La guida suddivide il percorso in tappe da 8/10 chilometri, cosa che ci offende molto. Ne abbiamo unite due e abbiamo aggiunto una deviazione per vedere la cascata Cenghen che in effetti meritava la fatica. Ma non ci sembrava ancora abbastanza. Così abbiamo finto di non vedere un cartello per mettere sul piatto un altro paio di chilometri e arrivare così a ventisei che ci sembra un numero dignitoso. Adesso siamo a Lierna e contiamo di andare a spendere in modo molto poco dignitoso le duemile calorie di credito calorico che abbiamo in tasca. Franca QDR

 

 

 

Giorno 2 - Si parte da Lierna con una decisione da prendere subito: da lì a Varenna ci sono due possibilità, variante alta e variante bassa. Uno sguardo è sufficiente per capire che nessuna delle due ha intenzione di andare in giro a raccontare di aver scelto la variante bassa. Quindi si parte affrontando subito la salita più lunga e impegnativa della giornata. Ma abbiamo in pancia una colazione epica e arriviamo piuttosto pimpanti lassù alla croce dove abbiamo la saggezza di intrattenerci con altri viandanti il tempo necessario per permettere alla nebbia di diradarsi e svelarci lo spettacolo che ci spetta dopo la fatica: una vista meravigliosa sul punto in cui il lago si biforca nei celebri due rami. La padrona di due Rottweiler prova ad approfittare della mia estasi contemplativa delle meraviglie della natura per provare a farmi includere i suoi cucciolotti. Con scarsissimi risultati. Si scende su un sentiero ripido e sassoloso: ci rendiamo conto che in quelle condizioni è più agevole corricchiare piuttosto che camminare. Le articolazioni domani mattina avranno probabilmente qualcosa da dire, ma sul momento l'idea di giocare alle sky runner ci pare ottima. A Varenna percorriamo la bella passerella sul lago, ci mangiamo un gelato e ci viene un'idea. I picchi glicemici non fanno prendere decisioni sagge e razionali, è risaputo: decidiamo di tornare verso Lierna lungo un tratto della variante bassa per vedere una cosina che ci incuriosisce. L'ideona aggiunge un po' di chilometri e un po' di dislivello, facendoci arrivare a Dervio molto più tardi di quanto previsto e, almeno per quanto mi riguarda, con le energie completamente esaurite. Tanta bellezza anche oggi che ci ripaga di qualsiasi fatica. Ma prima di schiantarci a letto ci promettiamo che domani faremo SOLO i diciassette chilometri in tabella. Sì, certo.

Il colpevole, colui che ci ha fatto allungare la tappa di oggi. Si chiama Fiumelatte. Nasce da quella grotta e finisce nel lago 250 metri più giù. Sì, è un fiume lungo, anzi, corto 250 metri. Il nome deriva dal fatto che la sua impetuosità lo rende così bianco e spumeggiante da sembrare latte. Attraversa il borgo omonimo i cui abitanti credo abbiano sviluppato qualche adattamento dell'apparato uditivo perché il fragore è davvero intenso. Il fiume scorre solo da marzo a ottobre. La sua particolarità gli ha permesso di essere citato da Plinio il Vecchio e da Leonardo da Vinci. La sua misteriosa sorgente ha alimentato numerose leggende (tutte tragiche) fino a che nel 1992 si è finalmente capito che il fiume ha origine nelle cavità carsiche del Grignone. Ora posso mandare a dormire anche l'Alberto Angela che è in me. Franca QDR

 

Giorno 3 - Il terzo giorno per me è sempre quello più duro, è quello in cui il corpo si accorge che lo stanno facendo fesso. Da Dervio raggiungiamo il vicino borgo di Corenno Plinio e poi si ricomincia a salire per nuove vedute del lago: sono le ultime, a breve lo abbandoneremo. Già a pranzo si capisce che l'ambiente sta cambiando: l'accento degli altri avventori sa meno di lago e più di montagna ma soprattutto sul menù iniziano a comparire pizzoccheri e polenta. Io e Angela abbiamo entrambe origini bergamasche, la polenta è una specie di spirito guida, quindi decidiamo che ce la concederemo per cena, magari con del brasato, per premiarci dei sei chilometri che decidiamo di aggiungere alla tappa di oggi per toglierli a quella di domani, che sarà anche il giorno di rientro. Nel pomeriggio il lago non si vede più, le cime innevate sono più vicine, spariscono le barche e compaiono le mucche. Combiniamo una carrambata per rivedere Antonio che abbiamo conosciuto a ottobre sulla Via degli Dei e che scopriamo essere oggi sulla nostra stessa tappa del Viandante: una coincidenza incredibile nonché l'ultimo evento allegro della giornata. Il primo tratto da Colico verso la Valtellina non è niente di che, se il panorama non aiuta la stanchezza prende il sopravvento. Iniziamo a essere in difficoltà. Facciamo una sosta, cambio le scarpe, cerchiamo di risollevarci il morale con la bellezza di alcune cascatelle e alcuni piccoli guadi ma poi il GPS ci perde, noi manco a dirlo, i piedi urlano, i muscoli mordono, il sentiero si fa difficile. Quando ritorniamo sulla traccia mancano un paio di chilometri a fine tappa ma inizia una discesa ripidissima di ciottoli, la discesa verso Andalo, che ci dà il colpo di grazia. In paese il delizioso proprietario del bed and breakfast capisce che siamo provate e tenta di offrirci una birra perché non sa come dirci che ci sono un po' di scale per arrivare in camera. Al ristorante non hanno né il brasato né la polenta. Ci viene da piangere. Ma poi ci guardiamo a vicenda mentre proviamo a camminare e scoppiamo a ridere come due cretine. Franca QDR

 

Giorno 4 - Vorrei dire che è bastato un buon sonno ristoratore per rimetterci in cammino stamattina ma è giusto dare a Cesare quel che è di Cesare e all'inventore dell'Oki tutta la nostra riconoscenza. La tappa di oggi si inoltra nella Valtellina. Il sentiero è splendido pur mantenendo quella difficoltà che ci permetterà di tirarcela un po' domani in ufficio. La giornata è tersa e noi attraversiamo boschi, pascoli e abitazioni sperdute di gente che la domenica tira su muri, decespuglia, scartavetra, zappa. Sono luoghi questi in cui il viandante deve essere visto come uno che non ha niente da fare. E infatti non ne incrociamo neanche uno. Dopo l'ultima salita la discesa è ripida e continua fino a Morbegno, tappa finale del nostro cammino. Sono quasi le 14 e ci affrettiamo a trovare un ristorante. Angela si mette a piangere quando le dicono che oggi non hanno fatto la polenta (con la mascherina non si capisce tanto bene se stia o meno facendo finta) ma il ristoratore si fa perdonare con un piatto di pizzoccheri strepitosi ma soprattutto per dare disposizioni in cucina definendoci "le due ragazze". Rifocillate e gratificate ci avviamo alla stazione. In poco più di un'ora il treno rifà in senso inverso il tragitto che abbiamo impiegato quattro giorni a percorrere a piedi: dal finestrino, però, sembra molto meno bello. Angela sonnecchia e mi leggerà al suo risveglio. Le dico grazie anche qui per aver reso possibile questa esperienza e per essere la compagna di zingarata perfetta. Volevo anche dirle che lo so perché mi lascia sempre andare avanti nei sentieri: non è per farmi fare da apripista, come dice lei. Ma perchè è quello che si fa con i bambini che sono più lenti, più maldestri e che si perdono sempre qualcosa. E io sono davvero così. Alla fine abbiamo scoperto perché a fine giornata il mio garmin registra sempre un percorso più lungo del suo. Non abbiamo invece ancora capito perché la traccia ufficiale dichiara 65 chilometri e noi ne abbiamo percorsi 97 (94 secondo il suo orologio). Va sempre a finire così. Lo dimostreremo anche al prossimo cammino.(Sentiero del viandante - giorno 4 - da Andalo a Morbegno). Franca QDR

 

Camminata 19

Trentino Alto Adige: Parco Adamello Brenta - Val di Genova (TN)

 

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Una bella e tranquilla camminata tutta in discesa nel Parco Adamello Brenta: saliti al punto più alto accessibile ai mezzi con il pullman, abbiamo scelto di percorrere tutta la valle partendo dal Rifugio Adamello Collini al Bedole fino alle cascate di Nardis, 13,5 km, per poi riprendere il pulman. Emilio, Lorella QDR

Camminata 20

Lombardia: Valsassina: Pasturo-Taceno (LC)

 

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Una bella e tranquilla camminata in Valsassina: il cammino si sviluppa sulla ciclopedonale con partenza da Pasturo nella frazione di Baiedo proprio nella stretta della valle. Dopo poca strada percorsa si passa davanti alla cascata dello Sprizzottolo che si trova di fronte al paese di Introbio, si prosegue lasciando sempre sulla destra il paese di Primaluna, fino ad arrivare a Cortenova: qui c'è un tratto di strada da percorrere attraversando il paese prima di riprendere la ciclopedonale di fronte alla frazione di Bindo; poi si percorre l'ultimo tratto che termina sotto il paese di Taceno. Sono circa 11,5 km belli anche da ripercorrere in senso contrario oppure avvalendosi dei comodi pulman di linea. Emilio & Lorella QDR

 

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RIFATTO MAGGIO 2022: Emilio & Lorella QDR, Silvia

 

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RIFATTO LUGLIO 2023: Michele C., Manu, Rino & Mery, Renato & Gianna, Emilio & Lorella QDR, Silvia

Camminata 21

Lombardia: Sentiero del Viandante, n. 0 Lecco-Abbadia Lariana

+ Anello del Cenghen (LC)

 

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Una bella camminata sul lago di Como, percorrendo la nuova tappa che chiamiamo la n. 0 aperta nella primavera del 2021 che va da Lecco fino ad Abbadia Lariana e si aggiunge alle altre quattro tappe che comprendono tutto il sentiero del Viandante (in futuro andremo a percorrere anche il proseguimento del Sentiero allungato fino a Morbegno). Non scrivo dettagli su questo tratto di percorso in quanto vi propongo direttamente il link di Montagne del lago di Como con descrizione dettagliata. Inoltre abbiamo aggiunto l'anello della Cascata del Cenghen con partenza e arrivo ad Abbadia Lariana. La descrizione dal sito Como e il suo lago Emilio, Manu QDR, Lele, Giorgio e Mirella

 

Un altro bellissimo sito è Montagna vissuta dove troverete tutti i dettagli scrupolosamente realizzati in modo impeccabile che noi abbiamo seguito e abbiamo trovato precisi e perfetti del Sentiero del Viandante.

 

Camminata 22

Lombardia: Sentiero del Viandante, n. 2 Lierna-Varenna (bassa) (LC)


https://flow.polar.com/training/analysis/6555710219  -   rivivi  -   relive

 

Una stupenda camminata sul lago di Como, percorrendo la seconda delle quattro tappe che comprendono tutto il sentiero del Viandante. Non scrivo dettagli su questo tratto di percorso in quanto vi propongo direttamente il link di un bellissimo sito Montagna vissuta dove troverete tutti i dettagli scrupolosamente realizzati in modo impeccabile che noi abbiamo seguito e abbiamo trovato precisi e perfetti. I dettagli della Seconda tappa var. bassa e i dettagli dell'intero percorso del Sentiero del Viandante. Emilio, Alessio E., Renato & Gianna QDR

Camminata 23

Liguria: Levanto - Monterosso (SP)

Levanto, Punta Mesco, Monterosso Al Mare - giorno 1

Attraverso antichi vicoli, poi lungo una scalinata rasentando il giardino di Villa Agnelli ed il Castello Medievale. inizia il sentiero con ampie zone ancora coltivate a vigna ed ulivo e con la profumata macchia mediterranea. Poi immersi nella pineta con improvvise viste spettacolari verso i promontori di Sestri e Moneglia. Si raggiunge Punta Mesco (m 314), il punto più panoramico dove la vista abbraccia la costa delle Cinque Terre e, nelle giornate limpide, anche l'Arcipelago Toscano e la Corsica. Infine, con un sentiero in discesa in cui si alternano gradinate e passaggi più scoscesi, si giunge a Monterosso nei pressi di una suggestiva costruzione detta "Torre dei merli".

Dislivello salita: 310 m - Dislivello discesa: 310 m

Ore di cammino effettive senza sosta: 05:00:00

 

Liguria: Vernazza - Rio Maggiore (SP)

Vernazza, Corniglia, Volastra, Manarola, Riomaggiore - giorno 2

Uno dei tratti di costa più  belli e celebrati d’Italia e uno dei sentieri più famosi fra quelli affacciati sul mare. Un trek tra la profumata vegetazione della macchia mediterranea e i caratteristici  terrazzamenti sino a raggiungere gli antichi borghi marinari.

Dislivello salita: 720 m - Dislivello discesa: 680 m

Ore di cammino effettive senza sosta: 05:00:0

 

Liguria: Bonassola - Deiva Marina (SP)

Bonassola, Salto della lepre, Salica, Anzo, Framura Mare Framura Costa, Deiva marina - giorno 3

Da Bonassola, si sale al promontorio del Salto della Lepre. Sotto di noi un panorama di scogliere e di mare blu, il sentiero che, a mezza costa prima e poi scendendo ci condurrà alla località di Salice e Anzo. Una discesa e arriveremo a Framura mare  per una sosta in spiaggia. Si risale Attraversando  i borghi fino a costa di Framura, dove percorreremo le pendici nord del Monte Serra, selvagge e poco battute fino a Serra e poi in discesa in un bel bosco misto fino a Deiva.

Dislivello salita: 660 m - Dislivello discesa: 660 m

Ore di cammino effettive senza sosta: 05:00:00

 

Simona e Piero QDR

Camminata 24

Liguria: Manarola - Monterosso (SP)

  

Purtroppo essendoci chiusi dei tratti per frane, abbiamo percorso da Manarola a Monterosso. Abbiamo preso il treno il treno a Levanto e siamo arrivati a Manarola, da qui il sentiero alto fino a Volastra e poi siamo scesi a Corniglia ... qui inizia il percorso con la salita al paese, per poi proseguire verso Ovest con saliscendi fino a 220 m.; dopo un lungo tratto in costa si scende a Vernazza in 2 ore di tranquillo cammino. Da qui si riprende quota e sempre camminando verso Ovest di prosegue per questa bella escursione panoramica tutta sul mare e in altre 2 ore si raggiunge Monterosso. Circa 12,5 km e 927 D+. Una fermata di treno per ritornare a Levanto. Maggiori dettagli li troverete nel sito delle Cinque Terre che descrive molto bene il Sentiero Azzurro.  Greta e Gianluca QDR

Camminata 25

 

Umbria - Il cammino dei borghi silenti: Tenaglie (TR)

 

Abbiamo controllato e ricontrollato: da Orvieto il pullman parte alle 6.00 per portarci all'inizio del nostro percorso. È importante prenderlo perché quello successivo è alle 11. Abbiamo comprato ieri i biglietti. Ci siamo alzate prestissimo. Alle 5.45 siamo alla fermata. Alle 5.59 iniziamo ad agitarci. Alle 6.05 chiediamo notizie agli unici due individui che passano di lì e ovviamente non sanno di che parliamo. Alle 6.07 cominciamo a cercare numeri di taxi. Alle 6.10 arriva il pullman. L'autista scende. "Partiamo tra dieci minuti", dice, "il tempo di un caffè". Io e Angela impacchettiamo con cura la nostra milanesità, la riponiamo nello zaino e ci accomodiamo pazienti sui sedili.

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Giorno 1 - Da Tenaglie a Melezzole - 23 km - 800 m di dislivello

Fin dalla prima tappa il cammino offre quel che promette: borghi e silenzio. Santa Restituta e Toscolano contano dieci abitanti a testa: noi ne abbiamo scorto solo uno di sfuggita. Sembrano borghi abbandonati, le imposte sono quasi tutte chiuse, non ci sono odori di cibo in preparazione o di qualche attività in corso, non si vede nessuno. Non si sente una voce, un rumore, una porta che sbatte, una radio accesa, niente di niente. Ma la pulizia e la cura di ogni dettaglio tradiscono una presenza costante. Quando li attraversiamo ci viene naturale parlare a bassa voce e alzare i bastoncini per non fare rumore sui sassi. Tra un borgo e l'altro strade sterrate attraversano prati fioriti, uliveti, castagneti. Arriviamo a tappa prestissimo, scansando anche l'unico acquazzone della giornata. Melezzole è un borgo un po' meno silente, ospita una cinquantina di abitanti, qualche gatto e un ristorante in cui si danno implicito appuntamento tutti i viandanti sul cammino. In totale numero di sette (tutti milanesi). Noi stiamo benissimo. Franca QDR

 

 

Giorno 2 - Da Melezzole a Acqualoreto - 26 km - 1020 m di dislivello

Dopo un'abbondante colazione partiamo per la lunga tappa di oggi. La salita inizia subito, è lunga e faticosa, ma una volta arrivati in vetta videochiamiamo casa perché il panorama è troppo bello per tenercelo tutto per noi. Scopriamo presto di non essere sole: una placida mandria al pascolo, di cui avevamo immaginato l'esistenza per l'attenzione che dovevamo porre a dove mettevamo i piedi, sembra poco interessata al nostro passaggio. Sarà l'unica presenza nei primi 17 chilometri di cammino.

Io e Angela andiamo d'accordo quasi su tutto. Ho voluto cogliere in questa foto il "quasi", che d'ora in poi chiameremo "Pino". Pino non è un nome di fantasia. Pino è il nome sul collare di quel cane lì dietro. Pino è uscito dalla sua proprietà e ci ha accompagnate per un paio di chilometri. Rendendo molto felice una di noi due. E molto nervosa l'altra.

Attraversiamo poi i borghi di Morre e Morruzze sferzati da un vento gelido. Del borgo Collelungo non ricordo nulla perché ero impegnata con Pino. Il tratto finale d'asfalto ci conduce ad Acqualoreto, ultimo borgo silente della giornata. C'è un imprevisto con il ristorante che non è aperto per un problema famigliare. Chi ci ospita si adopera per fornirci comunque un pasto caldo perché non ci sono alternative nel raggio di parecchi chilometri. Si preoccupano di chiederci se siamo vegetariane, se abbiamo intolleranze. Ce lo chiedono separatamente ma poi scopriamo di aver dato la stessa identica risposta: "Mangiamo tutto, però mangiamo tanto". È evidente che Pino è stato un piccolo sbandamento e che ora siamo tornate sullo stesso binario. Franca QDR

 

 

Giorno 3 - Da Acqualoreto a Baschi - 22 km - 700 m di dislivello

Poco dopo la partenza entriamo in un bosco che ci porta all'Eremo della Pasquarella, addossato alla roccia. Poi inizia una salita veramente tosta, la più dura di tutto il percorso credo, ma a suo modo magica. Quello che sto trovando in questo cammino è soprattutto il silenzio. Si cammina per ore in mezzo ad un nulla che è tutto e accoglie: i boschi, i prati, gli uliveti, i vigneti. Non incontriamo mai nessuno nei sentieri e quando ci ritroviamo su strade asfaltate il passaggio di un'auto è talmente raro che ci viene spontaneo salutare l'automobilista. Arriviamo così a Scoppieto (*), di cui già sapete, e a Civitella del Lago che ha un belvedere da cui si vedono località di Umbria, Lazio e Toscana, indicate con precisione dall'oste in piazza che credo sia lì proprio per spiegare la geografia a chi, con uno zaino in spalla, si ferma sgranando gli occhi. Non incontreremo più né paesi né persone fino alla conclusione della nostra tappa a Baschi. Papaveri, invece, tantissimi. (Domani ultima tappa. Siamo un po' strette con i tempi e dovremo partire molto presto, prima che sia possibile fare colazione nella struttura in cui alloggiamo. Vabbeh, pensiamo, ci arrangeremo. Al rientro dalla cena troviamo in camera un pensiero molto molto gradito.)

(*) Guido aspetta i viandanti all'inizio del borgo di Scoppieto. Chiede loro se arrivano dalla salita della Pasquarella, li informa che quella lì che si vede più avanti è Civitella sul Lago, che prima però si chiamava Civitella de' Pazzi. A Scoppieto, continua, una volta c'erano quattrocento abitanti e ora ce ne sono dieci, di cui lui è il più vecchio. Poiché non c'è alcuna attività commerciale nel suo borgo gli organizzatori del cammino (a cui va il nostro abbraccio per un sacco di motivi ma soprattutto per questo) lo hanno dotato di timbro ufficiale da apporre sulla credenziale dei viandanti che passano di lì. Lui ne va molto fiero, dice che gli è capitato di fare anche cento timbri in un giorno. Angela non ha la credenziale ma un modo lo trova comunque. Guido, nome in codice "il Galletto", dichiara 92 anni e ci assicura che se ripassiamo lo troviamo sempre lì. Io non ne ho il minimo dubbio. Franca QDR

 

 

Giorno 4 - Da Baschi a Tenaglie - 17 km - 580 m di dislivello

Alle 6,15 stiamo già due puntini colorati che rotolano giù dalla discesa di Baschi il cui campanile ci saluta con un pacato rintocco. Procediamo di buona lena per metterci in tasca più chilometri possibili ed essere in grado di portare a termine la combinazione che abbiamo in testa tappa-pullman-treno. Il percorso per i primi cinque chilometri è di strada asfaltata ma è gradevolmente ondulata, l'aria è fresca, il traffico è inesistente, a destra e sinistra due cartoline: sembra una di quelle strade di collina che si disegnano da bambini. Abbandonato l'asfalto percorriamo sentieri di erba alta fino a raggiungere una necropoli etrusca. Poi su su fino a Montecchio, ultimo borgo silente. Dopo un caffè e un cambio scarpe siamo pronte per gli ultimi tre chilometri che chiudono il cerchio e ci riportano a Tenaglie per la foto di rito alle panchine del pellegrino. È finita ed è tempo di tornare a casa. Franca QDR

 

Nella scatola dei ricordi di questa esperienza metterò Orvieto e tutti i borghi, la pizza al formaggio, il silenzio della natura incontaminata, Guido il Galletto, il cane Pino, il parchetto giochi deserto un sabato pomeriggio di maggio, i pranzi a base di taralli e orociok sedute nell'erba, il crinale sopra Melezzole, i papaveri, i gatti, il vento, Angela e tutti i nostri progetti di cammini futuri. Anzi no. Quelli li lascio fuori, a portata di mano. Franca QDR

 

Camminata 26

 

Toscana - GTE Grande Traversata Elbana (LI)

 

C'era un'altra occasione di preparare uno zaino. E io ho pensato che non potevo permettermelo. Non potevo proprio permettermi di dire di no.

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Giorno 1 - Pomonte-Marina di Campo - 18 km - 1.259 m di dislivello

Dunque. Sono qui, parte di un gruppone di 14 persone, con l'intenzione di attraversare l'Isola d'Elba a piedi. Ieri abbiamo fatto il trasferimento fino a Pomonte, all'estremità orientale dell'isola, e stamattina siamo partiti per la prima tappa. La parte rivolta verso la Corsica è la più montuosa ed è qui che si trova la cima più alta, Monte Capanne (1019 metri). La nostra prima tappa era già sulla carta la più impegnativa per cui stamattina mi sono buttata sui pancake dell'albergo con grande impegno. La salita è iniziata subito, con il mare che si faceva sempre più lontano laggiù. Intorno a mezzogiorno ci siamo trovati di fronte a una scelta importante: seguire la traccia della tappa oppure raggiungere la vetta del Monte Capanne aggiungendo un paio d'ore di cammino e qualche centinaia di metri di dislivello. Siamo un gruppo numeroso quindi si possono accontentare tutti: alcuni proseguono sulla traccia impostata, io mi aggrego a quelli che decidono di raggiungere la vetta per il sentiero normale mentre un gruppo di coraggiosi la raggiungerà per direttissima lungo una via ferrata. Il percorso è molto impervio e sconnesso, ma vale la pena tenere duro. In vetta, mentre mangiamo un panino, mi accorgo che stiamo guardando verso la Toscana e davanti a noi si staglia la sagoma dell'intera isola: oh, è davvero come la disegnano sulle mappe!!! Mentre scendiamo la stanchezza si fa sentire. Scivoliamo a turno con il culo per terra, finiamo l'acqua, i piedi fanno male ma arriviamo comunque tutti interi a fine tappa. I miei compagni di viaggio approfittano della piscina, io sono l'unica capace di arrivare sull'Elba senza portarsi un costume da bagno. Il Garmin non ha capito che non ho corso ma che era una camminata, non gliene frega neanche niente dei 1200 metri di dislivello, per lui devo migliorare. E' una vita difficile. Franca QDR

 

 

Giorno 2 - Marina di Campo-Capoliveri - 22,4 km - 659 m di dislivello

Considerato che ieri siamo arrivati a fine tappa disidratati stamattina abbiamo messo nello zaino almeno due litri d'acqua a testa. L'acqua pesa eh, ma ieri è stata davvero dura. Non siamo quindi riusciti a dimostrare il dovuto entusiasmo quando il gestore dell'hotel ci ha consegnato con orgoglio un sacchetto ciascuno contenente un panino E una bottiglia d'acqua. Carichi come muli ma con la certezza di avere scorte idriche per scongiurare qualsiasi arsura siamo partiti per la seconda tappa, di qualche chilometro più lunga della prima ma con un dislivello parecchio inferiore. È un percorso molto facile ma anche piuttosto anonimo e ne approfittiamo per fare qualche sosta e qualche chiacchiera in più. Sono riuscita comunque a trovare un ghiaione in forte discesa lungo il quale bloccare l'intero gruppo perché non riuscivo più a scendere né a salire. Stando in piedi, intendo. Concludiamo la tappa a metà pomeriggio. Qualcuno scende in spiaggia, io riesco a giocarmi di nuovo la carta della mancanza del costume per starmene in dormiveglia su un divano sotto un pergolato fino all'ora di cena. Cosa che non mi impedisce di essere comunque la prima ad andare a dormire. Non sono la più vecchia del gruppo ma forse sono la meno allenazzzzzzz.... Franca QDR

 

 

Giorno 3 - Capoliveri-Cavo - 17,8 km - 935 m di dislivello

"Non è sempre tutto facile. Ci sono anche momenti di difficoltà. Adesso per esempio sono stanca, fanno male i piedi, sono inzaccherata di sudore e polvere, fa caldo, ho quasi finito l'acqua, mancano ancora dieci chilometri".

Ah che belli, i trekking. E' la maledizione del terzo giorno, ormai lo so: nei trekking su più tappe ho sempre un crollo al terzo giorno. È quel momento, che dura un paio d'ore, in cui mi dico che sono stata un'idiota, che avrei dovuto saperlo che non ho il fisico né la mente per certe cose. Momenti in cui riesco solo a pensare: "Basta, per me finisce qui, voglio andare a casa". Di solito sono in mezzo al nulla, giù in una valle o sopra una montagna, senza civiltà nel raggio di chilometri, con parecchio dislivello tra me e, che ne so, un caffè o una cocacola. E quindi tocca risolverla nell'unico modo possibile: un passo dopo l'altro. Cerco di pensare ad altro. Penso ad esempio al fatto che trovandomi su un'isola piccola ma sufficientemente grande da richiedere alcuni giorni di cammino per attraversarla e dalla forma così caratteristica, è la prima volta nella mia vita che riesco ad orientarmi. Alzo gli occhi, cerco la vetta più alta con le antenne e al di là so che c'è la Corsica; seguo con lo sguardo la costa e riconosco Porto Ferraio da cui partono le scie dei traghetti, guardo più in là e vedo Piombino. Tutto torna. È una grande soddisfazione. Il paesaggio è davvero molto bello e va preso sulla fiducia, perché le fotografie in questi casi non rendono. È una bellezza con un prezzo da pagare: salite ripide, vento fortissimo in quota, caldo infernale appena si scende per pietraie su cui è difficile reggersi in piedi. L'ultima salita ci piega tutti, tanto che arrivati in cima ci facciamo i complimenti a vicenda perché quando ce la siamo trovati davanti la maledizione del terzo giorno si è allargata a macchia d'olio. Ci sentiamo talmente eroici da reputarci meritevoli di uno sconto e troviamo una scorciatoia per tagliare l'ultimo chilometro e mezzo. Comunque traversata dell'Elba completata, domani giretto di decompressione e rientro a casa. Franca QDR

 

L'Isola d'Elba ci saluta con un cielo grigio, qualche goccia di pioggia e un mare che invita gli operatori del traghetto a tenere d'occhio i passeggeri e a portata di mano dei sacchetti di plastica. Sulla terraferma è già pronto il pulmino che ci accoglie e punta dritto verso la pianura lombarda. La raggiungeremo dopo otto agevoli ore di traffico autostradale. Ho quindi tutto il tempo per scrivere il malinconico post conclusivo. È bello tornare da un viaggio sentendosi un po' migliori: perché ci si è divertiti, perché si sono visti posti nuovi, perché si sono scambiate opinioni con gente diversa da quella che si frequenta di solito. Significa che ne valeva la pena. Tutto è andato per il meglio ma so bene che non è solo fortuna. Poteva andare molto peggio se:

- Maurizio e Danila non avessero organizzato tutto in maniera impeccabile

- Eleonora e Federica, le mie compagne di stanza, non mi avessero lasciato il primo turno in doccia ogni sera e il primo turno in bagno ogni mattina

- Fabio non avesse diviso con me l'ultima bustina di Polase nel momento più difficile

- Roberto non fosse stato pronto ad intervenire per aggiustare qualsiasi cosa o per insegnare a una cameriera maldestra ad abbassare un tendone.

- Enrico non avesse condiviso i suoi trucchi per l'asciugatura rapida del bucato

- Sara non si fosse fatta carico del check-in più complicato della storia mondiale del servizio alberghiero

- Lara e Alessia non ci avessero intrattenuti coi loro racconti pieni di fascino sull'apnea, sui viaggi, sullo yoga.

- Riccardo non ci avesse lasciato tutta la sua quota di parole perché potessimo spenderle noi in chiacchiere

- Luigi non avesse pensato di compiere gli anni proprio in questi giorni fornendoci un'ottima scusa per la doppia porzione di dessert

- Paolo non si fosse pazientemente adeguato alle strategie di menu della compagna

Tutti hanno avuto la pazienza, l'intelligenza e la capacità di adattamento necessari a rendere questa un'esperienza che tutti ricorderemo con piacere. Ma questo è un gruppo così, un po' magico. Il nucleo originale si è espanso negli anni accogliendo nuovi membri ai quali ha trasmesso, per osmosi credo, i propri valori fondanti. Sono già partita quattro volte con loro e non ho mai assistito alla minima tensione né ho mai sentito nessuno esprimere un parere meno che rispettoso nei confronti di qualcun altro. Mi fanno quasi vacillare nella mia misantropia. Poi però il trekking finisce. (Grazie). Franca QDR

 

Camminata 27

Lombardia: Monte Pravello, Linea Cadorna, Monte Orsa (VA)

 

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Per questa bella camminata facile e panoramica si parte da Saltrio (ampio parcheggio al cimitero), ci sono vari percorsi, per questo giro abbiamo scelto il più facile che passa dalle vecchie Cave per poi poco dopo raggiungere il crocione del monte Croce. Ora si prende una comodissima strada un po' asfaltata e un po' sterrata che porta al Rif. Monte Pravello e poco dopo si arriva alla cima del monte Pravello 1.015 m in circa 2 h. Punto di confine con la Svizzera. Qui scegliamo di seguire la Linea Cadorna fino al monte Orsa  seguendo le varie postazioni della guerra e le gallerie in circa 1 h. Anche per scendere ci sono vari sentieri, noi abbiamo percorso la strada asfaltata fino a Viggiù per poi raggiungere il cimitero di Saltrio in circa 2 h. Emilio, Lorella, Rino, Mariteresa, Renato, Gianna QDR

 

Camminata 28

Liguria: Monterosso-Corniglia (SP)

  

Un bella e impegnativa camminata con vista mare da Monterosso a Corniglia nelle Cinque Terre con un dislivello positivo di circa 1000 metri.

In preparazione ....  Raffaella QDR

Camminata 29

Toscana: Orbetello - Riserva della Feniglia (GR)

 

Riserva della Feniglia [22 km] Enea e Stefania QDR

https://www.relive.cc/view/vDqgeVKWeVO

 

Camminata 30

Lombardia: Corgeno-Schiranna con giro del lago di Varese (VA)

 

https://flow.polar.com/shared/7e734ba511028ce147bf4946c401ccb0  -   rivivi  -  relive

 

Una bella e lunga camminata con partenza dal Lago di Comabbio e giro completo intorno al lago di Varese e ritorno, sono 42 km quindi non inserisco riferimenti di tempistica in quanto per questa distanza il passo è molto soggettivo, si va dalle 6 ore di cammino in su senza pause, facendo soste i tempi cambiano notevolmente. Mi limito solo a dare dei riferimenti del luogo di partenza e dei paesi attraversati. Tutto il percorso è su pista ciclo-pedonale,

Partenza da Corgeno, comodo parcheggio in riva al lago di Comabbio, si prende la pista ciclo-pedonale del lago di Comabbio in direzione N fino ad arrivare all'inizio di Varano Borghi: da qui parte il raccordo per il lago di Varese e si arriva a Cassinetta dopo 7 km. Qui inizia il giro del lago di Varese (in senso orario nel nostro caso), si passa da Biandronno (km 9), Bardello (km 12), Gavirate (km 13), Voltorre (km 15), Oltrona al lago (km 16), Groppello (km 17), Calcinate del Pesce (km 19), lido di Schiranna (km 22), si passa nei pressi di Capolago (km 25,5), lido di Bodio (km 30), Cazzago Brabbia (km 32,5), si arriva a concludere l'anello del lago e riprendere il raccordo fatto all'andata al km 35. Da qui si ripercorre la stessa strada fino a tornare a Corgeno e terminare il percorso con 42 km. Emilio QDR

Il giro della pista ciclo-pedonale del lago di Varese è di 28 km: si può percorrere sia in senso orario che antiorario e si può partire da vari posti. I parcheggi più ampi sono quelli di Gavirate e del lido di Schiranna.

Il giro della pista ciclo-pedonale del lago di Comabbio è di 12,5 km: si può percorrere sia in senso orario che antiorario e si può partire da vari posti. I parcheggi più ampi sono quelli di Corgeno, Varano borghi, Comabbio e Mercallo.

Camminata 31

Lombardia: Brescia - La via delle Sorelle (BS)

 

Giorno 1 - Brescia - Gussago [21 km] Enea e Stefania QDR

https://www.relive.cc/view/vevYJdm7MJO

 

Giorno 2 - Gussago - Provaglio [19 km] Enea e Stefania QDR

https://www.relive.cc/view/vZqN72XJZGv

 

Camminata 32

Marche: Fabriano-Norcia: Il cammino delle Terre mutate (AN-PG)

 

Si chiama Cammino delle terre mutate perché attraversa i luoghi colpiti e trasformati da diversi terremoti (1997, 2009, 2016) che hanno colpito il centro Italia.

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Giorno 1 - Da Fabriano a Matelica - 32 km - 800 m di dislivello

Stamattina abbiamo fatto colazione nel refettorio con gli affreschi venuti alla luce durante i restauri resi necessari dai danni provocati dal terremoto nel 1997. E poi siamo partiti. La giornata ha un clima perfetto e i colori della primavera. Noi siamo in dodici e durante il tragitto inglobiamo una viandante solitaria che prova inizialmente a sottrarsi ma poi non può resistere alla nostra simpatia. Il percorso ha il giusto dislivello, tra l'altro piazzato tutto all'inizio che è sempre una gran fortuna. I chilometri sono davvero tanti ma è il primo giorno, siamo freschi e con un sacco di cose da raccontarci a vicenda. A fine giornata anche Strava si accorge dell'impresa e mi dà una gran pacca sulle spalle: mai fatti così tanti chilometri.  Sto bene, mi sto abbronzando, non ho nessuna vescica e qualsiasi disagio sarà risolto da una cena abbondante e una buona dormita. Domani il meteo potrebbe essere meno simpatico, ma vedremo di conquistare anche lui. Franca QDR

 

Giorno 2 - Da Matelica a Camerino - 27 km - 930 m di dislivello

La sera prima avevamo controllato tutti i siti di previsione meteo, aeronautica compresa. Avevamo fatto calcoli, stime, incroci ma alla fine avevamo fatto in modo che tutto convergesse sull'ipotesi che ci voleva tutti belli felici e zompettanti tra le schiarite citate dai migliori meteorologi. Ci chiudiamo alle spalle la porta del nostro alloggio e inizia a piovere. La pioggia spegne sempre un po' i colori intorno ma noi abbiamo dei gusci coloratissimi che in qualche modo confondono le nubi che non sanno più cosa fare: piove, poi esce il sole per due minuti, poi giù secchiate d'acqua di nuovo. E vento, tanto vento. Perdiamo un po' di tempo nelle operazione di togli e metti, ma non demordiamo al punto che decidiamo di aggiungere una piccola deviazione per vedere qualche cascata e le simpatiche rocce della Fossa dei mostri. Il percorso è tutto un saliscendi, ma quando vediamo Camerino là in alto e la strada che non smette di scendere il terrore fa tremare le gambe anche ai più audaci. Arriviamo stremati, le camere sono fredde, abbiamo due docce in dodici, la cena non è di quelle che confortano. Ma non è un problema,  sappiamo che può succedere, non sono elementi in grado di cambiare l'umore di nessuno. Franca QDR

 

Giorno 3 - Da Camerino a Fiastra - 24 km - 820 m di dislivello

Salutiamo le suore dei due conventi che ci hanno ospitato e, con la loro benedizione, iniziamo la terza tappa. Il percorso di oggi prevede molto asfalto. Ma ogni volta che ce ne lamentiamo il fato ci scaraventa in mezzo a colate di fango da scalare o da scendere in modalità equilibrista. Non ho molte foto da mostrare oggi. Le foto che si fanno durante un'esperienza di questo tipo sono in genere scattate in momenti di serenità.  Ed è vero, sono bei momenti,  credo e spero che a molti facciano pensare: "Che bello, voglio farlo anch'io!". Mentre piove, mentre tira un vento gelido, quando le scarpe sono pesanti di fango, i piedi fanno male e si vorrebbe scaraventare  via lo zaino, ecco, in quei momenti è molto difficile che venga in mente di fare una foto. I momenti difficili sono raramente documentati. Oggi non riuscivamo a trovare un posto dove fermarci a mangiare. Avevamo tutti nello zaino un panino al prosciutto recuperato ieri sera ma  non avevamo centri abitati in vista: solo bosco, fango e pioggia. Finalmente tra gli alberi scorgiamo un muro, una casa,  speriamo sia un paese. E invece no. Sono edifici sparsi e semicrollati. A fianco però  ce ne sono un paio in costruzione. Il piano terra è al coperto, oggi è festa e non ci sono persone al lavoro. Prendiamo dei mattoni su cui sederci, ci mettiamo contro le pareti per evitare le folate di vento e così pranziamo, esperienza nuova e curiosa anche oggi. Arriviamo a Fiastra nel pomeriggio. Dopo la doccia calda e un po' di relax, fuori si scatena un temporalone: che bello sentirlo FUORI mentre si è DENTRO al calduccio. Ci riposiamo un po' di più, oggi, in vista della nuova tappa: siamo una banda di lazzaroni sfaccendati, mica torniamo al lavoro domani!. Franca QDR

 

Giorno 4 - Da Fiastra a Ussita - 21 km - 1.100 m di dislivello

Oggi si fa sul serio. Oggi è montagna vera.
Non so da dove mi venisse quest'idea che gli Appennini fossero poco più che colline ma direi che oggi l'ho demolita: non credo di aver mai percorso una salita lunga e ripida come quella che oggi ci ha portati a 1400 metri di quota nel parco dei Monti Sibillini. Però che spettacolo! Abbiamo camminato a lungo in costa guardandoci e fotografandoci a vicenda come le minuscole formichine che in realtà siamo anche se spesso ce lo dimentichiamo. Ci sgraniamo, lassù,  e ci lasciamo avvolgere dal silenzio di quell'immensità, dalla voce del vento, dalla vista delle vicinissime cime innevate. A pranzo il solito panino ma il particolare salume locale deve avere effetti allucinogeni perché gli strateghi del gruppo iniziano subito a ipotizzare tagli al percorso, tratti alternativi, scorciatoie. Ci ritroviamo in un bosco fitto e ripidissimo da dover scendere senza un sentiero e senza sapere se poco più avanti la via fosse libera. Non è stato un bel momento, ho pensato solo a quanto sarebbe stato difficile per i soccorsi venirmi a recuperare. Il nostro amico appassionato di arrampicata si è invece divertito moltissimo. Ridiscesi a valle ci imbattiamo di nuovo nei segni caratteristici di questo cammino: gli edifici in sicurezza, le casette prefabbricate, i cantieri in attività (pochi) e quelli abbandonati. Ma soprattutto ci impigliamo negli occhi e nei racconti della gente che ricorda quei giorni del 2016, quando qui ci furono gli epicentri delle scosse più forti. "Tanti danni ma nessun morto", ci spiega la signora triste che ha il suo albergo inagibile e ci ospita in un prefabbricato. "Qualcuno però si è suicidato subito dopo" aggiunge in un sussurro. È un cammino impegnativo sotto tanti punti di vista. Franca QDR

 

Giorno 5 - Da Ussita a Campi di Norcia - 21 km - 990 m di dislivello

Oggi altra tappa di montagna. Il profilo altimetrico ci mostra due belle salite. La prima, più corta, la chiamiamo amichevolmente "panettone". La seconda, un po' meno amichevolmente, "pandoro". Non ho molto da dichiarare sulla tappa di oggi perché sono stata un po' in sofferenza ma anche perché secondo me non c'era niente di particolarmente significativo. Paesaggisticamente la parte più bella è stata la pasticceria di Visso che se la gioca con l'agriturismo dove siamo alloggiati: tutti i lettini in una vecchia cantina. L'accoglienza e la voglia di raccontare delle persone di questi luoghi riescono a rendere più sopportabili i momenti di stanchezza. I miei compagni di viaggio hanno scovato un biliardino e i tornei si concluderanno a notte fonda. Io punto tutto sull'oki. Franca QDR

 

Giorno 6 - Da Campi di Norcia a Norcia - 12 km - 370 m di dislivello

Oggi sbrighiamo la pratica prima di pranzo: pochi chilometri, poco dislivello, pranzo in una norcineria e pomeriggio libero. Non ci rassegniamo all'idea di aver terminato il percorso, molliamo gli zaini in ostello e ci facciamo un giro nei dintorni fino a raggiungere un monastero benedettino (ma dai) in cui un monaco polacco con la tonaca blu ci invita alla messa di domani mattina, in latino e con canti gregoriani. Qua siamo praticamente tutti atei ma è molto probabile che qualcuno domani mattina raccolga l'invito e si inerpichi fin là. Il nostro cammino per il momento termina qui. L'intenzione è di completarlo il prossimo anno con le tappe che toccano altri luoghi che abbiamo conosciuto attraverso i telegiornali: Arquata del Tronto, Accumoli, Amatrice, L'Aquila. Ora mi serve una bella dormita e qualche ora di asfalto guardato attraverso un finestrino per raccogliere le impressioni di questi giorni e provare a capire cosa mi resterà di questo cammino. Franca QDR

 

RIEPILOGO SULLA VIA DEL RIENTRO
Cammino delle Terre mutate (1a parte)
Inizio: Fabriano (AN - Marche) - Fine: Norcia (PG - Umbria)
Chilometri percorsi: 136 - Tappe: 6 - Dislivello complessivo: 5.013 metri


Partecipanti: 12 alla partenza. 3 sono rientrati prima, una viandante incontrata sul cammino si è unita a noi per alcune tappe (e continuerà in solitaria fino a L'Aquila).
Paesaggio naturale: montagna, boschi, colline, pascoli. Ricorderò quella montagna senza alberi che abbiamo percorso in costa per qualche chilometro, le cascatelle e le rocce di Pioraco, la discesa del bosco impervio fuori percorso. Paesaggio antropico: ho sacramentato sulla salita verso Camerino per poi sentirmi un verme nel vedere, proprio lì, i primi segni importanti del terremoto e le sue conseguenze a distanza di anni. Nelle tappe successive gli edifici con le strutture di sicurezza, i cantieri e le casette prefabbricate sono diventati elemento costante a ricordarci dove eravamo e perché.

Cibo: sempre ottimo. Ho apprezzato in particolare un piatto commovente di stringozzi con guanciale e pistacchi. Ho inoltre scoperto che il tartufo da queste parti non puzza.
Curiosità: ho assistito alla messa più strana della mia vita, cantata in latino da monaci benedettini in gran parte americani.
Trucchi utili per i prossimi trekking: i bastoncini vanno allungati in discesa (no, non lo sapevo) e la maglietta tecnica è meglio che sia aderente. Cose di cui vado fiera: ho usato la stessa maglietta per tutte le tappe, lavandola ogni sera e rimettendola al mattino.
Acquisti: zero durante il cammino perché ogni grammo in più nello zaino è da imbecilli. Poi però alla fine abbiamo avuto mezza giornata libera prima di salire sul pulmino che ci ha riportati a casa. Eravamo a Norcia. Vi lascio immaginare.
Storie: è il motivo principale per cui fare un cammino in generale e questo in particolare.  Tranne rari casi la gente qui ha voglia di raccontare cos'è un terremoto. Mi sono accorta che non lo sapevo. So cosa succede a livello geologico, conosco la scala Richter, ho visto le immagini al telegiornale. Ma qui nessuno parla di faglia, di epicentro, di grado di intensità. Qui ti raccontano delle notti passate in macchina per la paura, del ristoratore che aveva le celle piene di cibo che ha regalato alla Protezione civile, di un intero paese preoccupato delle numerose camionette dei vigili del fuoco arrivati per controllare la tenuta di una diga, di quello che aveva la casa antisismica vicino a una chiesa il cui campanile è crollato e gliel'ha distrutta comunque, dell'albergatore che è riuscito ad ottenere un prefabbricato con qualche stanza dopo quattro anni ma 2016 più quattro fa pandemia. Ne avrei decine di storie così, storie di drammi, di solidarietà, di sconfitta e di rivincita. È quanto di più prezioso mi porto a casa da questa esperienza.
Franca QDR

Camminata 33

Piemonte: Santhià-Oropa: Il cammino di Oropa (VC-BI)


 

Giorno 1 - Da Santhià a Magnano - 27 km - 512 m di dislivello

Ho preso quattro amiche, che non si conoscono nemmeno tutte tra loro, ho proposto un cammino di tre giorni e hanno accettato. Alcune di loro sono alla prima esperienza. Le ho fatte alzare all'alba, si sono caricate sulle spalle uno zaino pesante e, come primo giorno, ho propinato ventisette chilometri tutti belli pieni di pioggia. Trovo sempre dei bei modi per rendermi simpatica, vero? Franca QDR

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Giorno 2 - Da Magnano a Santuario di Graglia - 24 km - 712 m di dislivello

Qualche chilometro in meno oggi ma sempre e comunque abbondantemente sopra i venti, che le neofite è bene che sappiano fin da subito qual è lo standard. Il paesaggio è sicuramente più bello di ieri ma è difficile apprezzarlo quando le scarpe fanno ciaff ciaff,  quando tutta la concentrazione va nello scegliere dove mettere i piedi (pozza d'acqua o fango?) e il goretex chiede pietà. Al mio gruppo non scappa un lamento: finché le sento chiacchierare o disquisire sulle qualità canore di Baglioni e Ligabue sono tranquilla. È quando cala il silenzio che sono certa che ciascuna di loro stia pensando a come farmela pagare. A pranzo mi propongo di provare a cercare un passaggio in auto per quelle più in difficoltà ma nessuna è interessata. Non insisto. L'unica vera imprecazione la sento quando ci troviamo di fronte a un guado. Per il resto portano a termine anche la prova di oggi con grande coraggio. Pernottiamo nella foresteria del Santuario di Graglia, con una vista sulla valle che riesce a essere meravigliosa nonostante il tempo di merda. Dopo cena restiamo chiuse fuori e dobbiamo svegliare la custode come delle adolescenti in gita. Che camminano come delle novantenni. In effetti la media tra novanta e quindici fa esattamente la nostra età quindi niente, la custode avrà fatto i suoi conti e incolpato la menopausa. Rientrando in camera dopo la doccia mi è sembrato di cogliere brandelli di conversazione su possibili futuri cammini. Ma ho sicuramente capito male. Franca QDR

 

 

Giorno 3 - Da Santuario di Graglia a Santuario di Oropa - 16 km - 775 m di dislivello

Terzo giorno di cammino e terzo giorno di pioggia. Il percorso di oggi deve essere meraviglioso con il sole: prati, boschi, mulattiere, ruscelli e paesini. Ma noi continuiamo ad essere avvolte dal grigio, ad avere acqua nelle scarpe, a stare attentissime a non scivolare nel fango. Qualcuno pensa forse di farsi l'ultimo tratto in autobus? Non scherziamo per favore. Si fa tutto quello che è previsto dal programma e che decide quel sergente che si sono scelte come capobanda. Evitiamo il sentiero segnalato come pericoloso in caso di pioggia e seguiamo il percorso della vecchia tramvia. Il paesaggio è comunque suggestivo. Oggi la stanchezza si fa sentire, l'umore è cambiato rispetto ai giorni scorsi ed è giusto così: c'è un momento in cui il corpo manda i suoi più forti segnali perché vuole fermarsi. Se si riesce a tenere duro in quel momento, poi il corpo inizia piano piano ad adattarsi. Era qui che le volevo portare. Senza aver vissuto questo momento non si può davvero decidere se il cammino sia qualcosa che vogliamo ripetere. Ne sono uscite tutte vittoriose. Non è da tutti affrontare tappe così lunghe alla prima esperienza. Soprattutto non è da tutti accettare fin dall'inizio anche la pioggia costante: era prevista, era praticamente certa, lo sapevamo. Non ha spostato la decisione di nessuna. E decisamente non è da tutti mettersi nelle mie mani per l'organizzazione di un percorso a tappe e riuscire a non insultarmi mai. Quindi BRAVE TUTTE!
Al Santuario di Oropa ho solo pochi minuti per rivolgermi alla Madonna Nera che sembra sia particolarmente prodiga di grazie. Le porto il saluto di un'amica che questa mattina ha affrontato un lutto importante. Ho ancora qualche istante,  pochi per la verità. Ho praticamente razionato le pause pipì alle mie compagne e ora rischio io di far perdere l'autobus del rientro a tutte quante. Ma sono lì,  in quella chiesetta, con le scarpe piene di fango e le trecce umide di pioggia. Ho in mente l'impetuosità dei ruscelli che ho visto oggi e che mi ha fatto costantemente pensare a cosa succede più giù,  dove le forze di questa natura che qui è meraviglia e fascino possono trasformarsi in distruzione e morte. "Se serve a qualcosa" ho detto a quella statua vestita di giallo e azzurro "ti lascio qui la mia fatica e il mio piccolo disagio con il freddo e con il fango, magari tu riesci a toglierne un po', di disagio e di fatica, a quelli che con il fango stanno combattendo sul serio". Non riesco a essere credente, purtroppo, quindi non credo che l'offerta verrà presa in considerazione.  Però chissà,  magari funziona come i caffè sospesi, nel caso ne ho lasciato uno per voi, amici della Romagna. ❤️ Franca QDR

 

Camminata 34

Lombardia: Sentiero del Viandante, n. 1-2 Abbadia Lariana-Varenna (alta) (LC)

 

https://flow.polar.com/shared/7e7823ed13ea5acbc7f8c43b69030bbe  -  Relive

 

Una stupenda camminata sul lago di Como, percorrendo la prima e la seconda delle quattro tappe che comprendono tutto il sentiero del Viandante. Non scrivo dettagli su questo tratto di percorso in quanto vi propongo direttamente il link di un bellissimo sito Montagna vissuta dove troverete tutti i dettagli scrupolosamente realizzati in modo impeccabile che noi abbiamo seguito e abbiamo trovato precisi e perfetti. I dettagli della Prima tappa e Seconda tappa var. alta e i dettagli dell'intero percorso del Sentiero del Viandante. Emilio, Manu, Michele C. QDR

 

Camminata 35

Croazia: Laghi di Plivicke (HR)

 

Giro dei laghi [18 km] Enea e Stefania QDR

https://www.relive.cc/view/vDqgKYezkGq

Camminata 36

Grecia: Gole di Vikos (GR)

 

Escursione nelle Gole di Vikos [18 km] Enea e Stefania QDR

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Camminata 37

Spagna: Montanejos, Valencia (E)

 

Escursione a Montanejos [8 km] Enea e Stefania QDR

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Camminata 38

Lomardia-Liguria: Varzi-Camogli - La Via del Sale (PV-GE)


 

Giorno 1 - Da Varzi a Capanne di Cosola - 21 km - 1.500 m di dislivello

Nel film Chocolat la protagonista deve spostarsi ogni volta che si alza il vento del nord. A me succede quando le giornate iniziano ad allungarsi: la luce mi rende irrequieta, il mio zaino si agita dentro al cellophane dove lo ripongo, le sponsorizzate su Instagram iniziano a propormi scarpe e bastoncini da trekking. E Instagram sa. Sa il quando e più o meno il come. Io so con chi.  Sono sempre loro che tornano su dagli anni Ottanta al momento giusto e pronti a tutto. Non importa a che ora IO decida per la partenza (4.40), come IO scelga quando ci si può fermare a fare colazione, pipì, pausa respiro, su quanto dislivello li scaraventi(1500 metri), loro arriveranno a tappa cantando a squarciagola Teorema di Marco Ferradini, inframezzandola con qualche dubbio, subito fugato, sul fatto se nella prima strofa la tratti bene o la tratti male (la tratta bene). Insomma, siamo sulla Via del Sale, partenza da Varzi (PV) e si punta al Mar Ligure. Non sappiamo bene dove perché abbiamo incontrato una persona che abita nel paese da cui parte l'ultima tappa e che ce la sta un po' stravolgendo con preziosi consigli: forse riesce nell'intento di farci storcere il naso all'idea di raggiungere Portofino. La prima tappa, intanto, è bellissima. Niente civiltà, niente centri abitati, natura, silenzio, montagne. Ah ecco, sì. È DURISSIMA. E credo impossibile in una giornata di pioggia. Ma oggi c'era il sole. E io sono con dei bergamaschi. Che probabilmente mi odiano eh, con tutte le ragioni. Però tengono il passo. Franca QDR

 

Giorno 2 - Da Capanne di Cosola a Torriglia - 24 km - 900 m di dislivello

La seconda tappa si apre con una discussione animata su un tema importante su cui non riusciamo ad andare d'accordo: chi è che lasciava cadere le palline di pane per ritrovare la strada di casa? Pollicino oppure Hansel e Gretel? Internet non prende e quindi, per non trascinarci la questione per tutti i km di oggi, tocca fare alla vecchia maniera, cioè importunare qualcuno di passaggio. Cosa che non abbiamo alcuna vergogna a fare. Ci risponde un giovane che con pazienza ci spiega che abbiamo tutti un po' ragione, Hansel e Gretel usavano dei sassolini, e Pollicino altro non è che la versione italiana di Hansel è Gretel. Per spiegarci meglio come una stessa trama può essere declinata in più modi, ci supererà, si allontanerà di parecchio e lascerà poi cadere sul sentiero un suo giubbino con il portafogli in una tasca. Glielo restituiremo diverse ore dopo, dandogli quindi la soddisfazione di aver educato quattro arzilli vecchietti. Il cammino oggi è tutto in quota, intorno ai 1500m di altitudine, con saliscendi continui che offrono spettacolari vedute dall'alto e immersioni in boschi e prati. Solo che la prendiamo molto comoda, partiamo tardi, cincischiamo, ci fermiamo, allunghiamo, divaghiamo. Insomma, l'unico rifugio che può darci cibo e acqua lo raggiungiamo alle 15.30. Stremati. E al rifugio è rimasta solo la torta alle erbe (e il minestrone, ma quello non conta, dai, chi diavolo si mette a mangiare il minestrone alle quattro del pomeriggio). Avremmo forse dovuto approfondire meglio le qualità delle erbe contenute in quel tortino, perché dopo averlo mangiato i nove chilometri che mancano volano via in un attimo, io riesco addirittura a tenere un buon passo in discesa, come se mi fosse passata la paura. E canto, pure. Uhm. Occhei, facciamo che in privato posso fornire il nome del rifugio. La tappa si chiude più o meno a Torriglia, in un B&b dove ci sono anche quattro cani enormi. Erba o non erba quelli continuano a farmi paura. Franca QDR

 

Giorno 3 - Da Torriglia a Uscio - 26 km - 730 m di dislivello

Una cosa è ormai certa: io questo cammino l'ho pesantemente sottovalutato. Qualcosa deve avermi fatto pensare che, visto che arrivava al mare, fosse una vacanza. Oppure è colpa di qualche retaggio bergamasco per cui se non sono almeno Prealpi orobiche non si suda nemmeno. In realtà mi sta dando del filo da torcere. La prima doveva essere la tappa più impegnativa ma anche la seconda e la terza si difendono molto bene. Il paesaggio di oggi è meno selvaggio e il percorso ci porta più spesso vicini a rumori che troviamo molto fastidiosi: motosega, auto, cani. Gli animali selvatici hanno invece un impatto acustico praticamente nullo: intercettiamo una famiglia di caprioli, deduciamo la presenza di lupi da alcuni escrementi, un biscione attraversa il sentiero incurante della nostra presenza, alcuni cavalli liberi pascolano senza degnarci di uno sguardo e una fila di processionarie ci trasforma in entomologi per un buon quarto d'ora mentre proviamo a interrompere la fila per vedere come si ricompongono. Qualcuno sul nostro stesso percorso deve avermi letta ieri, per forza, perché abbiamo trovato una nuova versione di Pollicino: delle mini gallette di riso depositate da poco (non solo entomologi, anche detectives!) in posti molto visibili. Amic*, il gesto ci ha fatti sorridere, anche se abbiamo capito solo alla terza che era un segnale (entomologi e detectives ma non sveglissimi). Arriviamo a Uscio intorno alle 18,30, mancano ormai solo due km al B&b quando ci si materializza davanti la tentazione più potente per un viandante a fine tappa: un bar con un terrazzo in un pomeriggio di primavera all'ora dell'aperitivo. Riponiamo velocemente negli zaini tutto quello che stavamo dicendo sul voler cenare e andare a letto presto, e ordiniamo uno spritz (io un gelato). Quando ci rialziamo barcolliamo. Anche io che ho preso il gelato. È lì che ho capito che questo cammino l'ho sottovalutato.
Chissenefrega. Resta bellissimo. Franca QDR

 

Giorno 4 - Da Uscio a Camogli - 11 km - 145 m di dislivello

Sulla tappa di oggi ho poco di originale da dire. A meno di abitare sulla costa, tutti conosciamo l'emozione del primo sguardo che vede il mare. Noi ovviamente lo abbiamo visto dall'alto, prima da lontano, confuso nella foschia, poi in modo sempre più netto lungo la discesa a Camogli. E a meno di essere liguri, tutti conosciamo l'emozione del primo morso a una focaccia in graziadiddio. Abbiamo scelto di sbrigare i dieci chilometri in mattinata per regalarci un po' di pigrizia ciondolando davanti al mare che oggi era grigio e poco frequentato, rispecchiando la nostra malinconia per avere già terminato questo percorso. Sul treno del rientro abbiamo strizzato le batterie dei cellulari per cercare su internet idee per i prossimi cammini. E sono volate parole grosse del tipo "una settimana", "aereo", "Matera", "Francia", "Austria", "drone" (a quest'ultima abbiamo riso anche noi). Come se a noi, in fondo, non bastasse avere uno zaino sulle spalle e un po' di sudore addosso per dimenticare in parte gli adulti che siamo e tornare ad essere per qualche giorno semplici adolescenti pieni di stupore, insicurezze e possibilità. Disclaimer: chi ha indossato la stessa maglietta per tutti e quattro i giorni l'ha lavata ogni sera. Torniamo adolescenti ma non così tanto. ... Franca QDR

 

 

Camminata 39

Lombardia: Milano-Abbiategrasso (MI)

 

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Prima camminata Milano-Abbiategrasso - La partenza dalla Darsena di Milano, piazza XXIV Maggio, in direzione WSW camminando sempre a fianco del Naviglio Grande. Si passa da Corsico (km 6), Trezzano S/N (km 9,5), Gaggiano (km 12,5) e si arriva al Castello di Abbiategrasso (km 22,5). La durata della camminata può variare dalle 4 alle 5 ore pause comprese. Emilio, Manu, Enea, Stefania B., Graziano QDR, Elena e Rossella

Camminata 40

 Veneto-Trentino-Lombardia: Giro del Lago di Garda (VR-TN-BS)

 

Giorno 0 - Arrivo a Peschiera del Garda

Ho passato la notte in un ostello a Peschiera del Garda per una serie di noiosi motivi logistici. Me li ricordavo diversi, gli ostelli. Questo è pulitissimo, silenzioso, nella zona comune è pieno di libri, ci sono poltrone,  un biliardo, un biliardino e pure un'amaca. C'è una cucina per chi vuole cucinarsi qualcosa. Ma preparano qualcosa anche i gestori.  Con 8 euro potevo prendere tutta l'ottima pasta al pesto che volevo, una cotoletta di pollo e delle patate al forno. Ho cenato con una ragazza venezuelana, una israeliana e una australiana, tutte che ripetevano quanto fosse "insane" che, all'età delle loro madri, avessi in mente di camminare per nove giorni di fila. Insomma, ho tenuto alta la reputazione delle cinquantenni italiane. Franca QDR

 

Giorno 1 - Peschiera del Garda - Torri del Benaco - 25 km

Parto presto senza nulla in pancia perché a Peschiera del Garda nessuno ti fa un cappuccino prima delle 8 e a me sembra un po' tardino. Il percorso oggi è lungo ma facile, tutto a bordo lago. Nel corso della mattinata la ciclopedonale che scorre tra il lago e i campeggi si anima e il rischio peggiore che corro è di essere investita da una bici. Elettrica. Sento però che c'è qualcosa che non torna. Forse lo zaino troppo pesante, forse le scarpe, forse la fame, forse è perché sono da sola. Poi capisco: non sono in cammino. Sono lì con lo zaino e tutto, ho un programma, sto camminando, ma non sono in cammino. C'è troppa gente, gente elegante e profumata che porta a spasso il cane con il passeggino. Non c'è salita, non c'è sterrato, è tutto liscio, pulito e pettinato. Soprattutto pettinato. Io sono come al solito spettinata ma qui si nota un po' di più. Sono fuori posto, completamente sbagliata. Torno giusta solo per gli ultimi 5 km, dove si abbandona la sponda e si sale leggermente con un sentiero che resta a mezza costa. L'unico tratto in cui non ho incontrato nessuno. A Torri del Benaco il tizio che mi accoglie alla reception dell'albergo mi chiede se ho trovato parcheggio: o la tappa è stata davvero molto facile o l'aria del lago non stimola la perspicacia. Alle 16 ho già fatto la doccia e ho un gelato in mano. Fino qui tutto bene. Franca QDR

 

Giorno 2 - Torri del Benaco - Navene - 29 km - 756 m D +

Oggi avevo la tappa più lunga di tutto il percorso. Ma non volevo perdermi la colazione anche questa mattina: aspetto quindi l'apertura del buffet alle 8. E faccio bene, perché c'è ogni bendidio. Avvicino un cameriere e lo informo, sottovoce, che non appena lui volterà le spalle mi porterò via un paninetto con il prosciutto per la merenda di metà mattina. Lui entra subito nella parte e con fare cospiratorio mi sussurra che se voglio mi imbosca anche una fetta di torta. Aggiunge alla proposta indecente della carta stagnola per avvolgere il bottino. Apprezzo sempre il professionismo. Questa interazione umana mi dovrà bastare per tutta la giornata: oggi sono sola per davvero, il percorso alterna sterrati è sentieri a mezza costa, tra boschi e uliveti, con il lago che fa capolino di tanto in tanto a ricordarmi che è lì che mi controlla a vista. Per gli ultimi chilometri si riscende a bordo lago in mezzo ai turisti. Sono un po' stanca e me la prendo comoda, mi fermo, cambio le scarpe, mi rifermo, mangio qualcosa poi arriva il momento "ma chi me l'ha fatto fare". Sopra i 25 km a me arriva quasi in automatico. Mi fermo allora a guardare un po' di bellezza che è lì davanti a me e così mi ricordo che mi devo proprio ringraziare per certe idee cretine che mi vengono. Mi prometto un mega gelato all'arrivo e tanto basta per farmi chiudere la tappa. La camera è vista lago. La cena pure. Domani inizia il dislivello vero. Ma domani è un altro giorno. Franca QDR

 

Giorno 3 - Navene - Riva del Garda - 23 km - 1.180 D+

Stamattina fuori dall'albergo mi aspetta il mio amico Gigi che farà la tappa con me. Tappa che inizia subito in salita, tutti i mille e passa metri di dislivello ci vengono apparecchiati nei primi otto chilometri. Ma il sentiero è largo, io non parlo da due giorni e così quasi non mi accorgo di arrivare in cima. Faccio poche foto perché la salita è molto ripida e le mani sono aggrappate ai bastoncini. Il percorso è completamente immerso nel bosco e il lago si vede pochissimo. La discesa è impegnativa, mi distraggo un paio di volte e sbaglio direzione, ci intrufoliamo in un pertugio aperto da qualche altro delinquente su un divieto di accesso per poi tornare indietro perché era la strada sbagliata. Insomma, avventure anche oggi. La discesa verso Torbole ci mostra la sommità del lago frequentato da numerosi windsurfer (si chiameranno così?). Gli ultimi 2-3 km sono sempre uno strazio, devo capire se è per la stanchezza o per il fatto che gli ultimi sono sempre i chilometri più affollati. Forse tutta 'sta lagna mi serve solo per entrare in gelateria con il piglio di quella che lei sì che se l'è meritata la coppa. Inizia a piovigginare. Gigi continua a mostrarmi il profilo di una montagna che è sul percorso di domani, insistendo sulla seconda persona SINGOLARE che io fingo di non cogliere mentre rispondo alla prima PLURALE. Ricarico il radar pioggia di meteo Svizzera compulsivamente, come fosse una roulette che prima o poi mi darà la risposta che voglio: ancora non me l'ha data, quindi insisto. Fino qui tutto bene. Franca QDR

  

Giorno 4 - Riva del Garda - Limone sul Garda - 22 km - 1.283 D+

Devo dire che il sospetto mi era venuto. Nei giorni scorsi, risalendo la sponda veneta del lago tra campeggi e turisti, guardavo la riva opposta  con le pareti rocciose a strapiombo sull'acqua e pensavo: "Ma di là, da dove si passerà?". Le auto usano la Gardesana sotto le gallerie, i turisti prendono il traghetto. E noi viandanti a piedi? Esatto, le montagne, come i contrabbandieri. Oggi piove fin dal primo passo. Pioggia seria eh. Il lago è deserto, gli unici coraggiosi sono quattro runner che incrociamo a Riva, gli unici incoscienti siamo io e Gigi che con un tempo così imbocchiamo il sentiero del Ponale diretti a Punta Larici. Siamo abbastanza certi qualcuno ci abbia già segnalati alla protezione civile. Punta Larici è un punto faticoso da raggiungere ma con una vista impagabile, nelle giornate di sole. Noi ci arriviamo accompagnati da nuvole e grigiume vario che si aprono solo per qualche minuto per poi richiudersi e tornare a scaricare pioggia. Per tutta la salita sono molto preoccupata perché ho letto che la discesa sarà ripida, esposta e pericolosa. Per di più piove e io esprimo al meglio la mia goffaggine proprio in discesa, quindi fatico in salita sapendo che il peggio deve ancora venire.  Gigi mi rincuora parlando di orsi e di cosa sia meglio fare nel caso uno dei due precipitasse in un dirupo. In realtà è tutto più facile del previsto. La discesa è ripidissima, oltre il 30% di pendenza per diversi chilometri e maledettamente acciottolata, me la ricorderò sicuramente per un bel po', ma è fattibile. I tratti esposti ci sono ma li attraversiamo avvolti dalla nebbia quindi le vertigini non se ne accorgono. Arriviamo a Limone con caviglie e ginocchia doloranti, niente che una bella dormita e un oki non possano sistemare. Certo, peccato per le foto. Bisognerà rifarla. (no, scherzo) Fino qui tutto bene. Franca QDR

 

Giorno 5 - Limone sul Garda - Campione del Garda - 13 km - 630 D+

Tappa cuscinetto oggi, la più breve di tutto il percorso, piazzata strategicamente a metà giro nel caso ci fosse stato bisogno di recuperare un po' di forze. Si inizia con qualche chilometro di asfalto ma poi il sentiero si inoltra in piacevolissimi uliveti e boschi. Gli ultimi due km scendono in picchiata lungo la roccia sopra Campione rendendo questa tappa la mia preferita finora. Arriviamo talmente presto che il gelato deve lasciare il posto alla pasta con il ragù. L'ostello  che ho prenotato per stasera è bellissimo ed è vuoto, ho la camerata tutta per me. Campione è il paese a bordo lago con meno turisti che io abbia incontrato, forse perché è minuscolo. Ma la cosa che mi preme di più scoprire è un'altra. Ho notato che i nei posti frequentati da turisti tedeschi le cucine dei ristoranti sono aperte con orario continuato. Da che ora, secondo voi, posso legittimamente ordinare una pizza parlando italiano e senza correre il rischio che me la portino insieme a un cappuccino? Perché sono le 18 e io avrei già fame. Franca QDR

 

Giorno 6 - Campione del Garda - Toscolano Maderno - 26 km - 1.200 D+

Tappa in solitaria oggi. Si inizia subito con un bel muro in salita per raggiungere la vetta del Monte Cas da cui si riscuote il giusto premio per la faticaccia. Non c'è più Gigi a darmi tutti i riferimenti geografici, ma con Google maps individuo Sirmione là in fondo e Toscolano, il paese che devo raggiungere oggi. È proprio piccolo e lontanissimo! Cerco quindi di darmi una mossa anche perché ho un accordo con Radar Meteo Svizzera:  lui trattiene il temporale solo fino alle 16. Al santuario di Montecastello non mi fermo, alle cascate di Tignale scatto solo un paio di fotografie e poi giù, sempre per sentieri e piccoli borghi fino a Gargnano. Bella davvero, Gargnano. La tappa ufficiale finirebbe qui, ma non ho trovato un alloggio ad un prezzo decente e quindi, anche per avere un chilometraggio dignitoso, mi macino i sette chilometri fino a Toscolano, sempre a mezza costa. Gli ultimi due che scendono al paese li faccio praticamente di corsa, inseguita dai tuoni. Mi chiudo la porta della camera alle spalle e inizia a piovere: Radar Meteo Svizzera è stato di parola, come sempre. Stasera la stanchezza si fa sentire molto ma arriva al momento giusto: se domani non me la sento posso giocarmi il jolly dei sette km fatti in più oggi e avere una tappa corta. Se invece la carbonara e il tiramisù fanno il loro lavoro risalgo un po' la montagna per avere una tappa lunga il giusto. Ci dormirò su. Fino qui tutto bene.. Franca QDR

 

Giorno 7 - Toscolano Maderno - Salò - 18 km - 700 D+

Decido di prenderla larga perché a bordo lago inizia a fare caldo e non ho l'outfit adatto. Ma il percorso oggi non offre niente di interessante: tanto asfalto e i tratti nei boschi sono dimenticabili, con fango, guadi e rovi. L'unico punto piacevole è quello che trovo al momento della pausa focaccia. Arrivo a Salò molto presto. Non appena scopro che la camera ha un balcone il bucato prende la precedenza sul gelato, ma resta comunque tempo anche per quello. E anche per delle patatine. Proprio bella Salò. Me la godo con calma, mi riposo. Che domani ...  Vabbeh, ci si pensa domani. Dai che è quasi finita (lo dico anche per voi eh ...)  Fino qui tutto bene. Franca QDR

 

Giorno 8 - Salò - Desenzano del Garda - 30 km - 480 D+

Parto da sola anche questa mattina. Sembrava dovesse piovere ma i nuvoloni tengono compagnia trattenendo l'acqua per tutto il giorno. Attraverso uliveti e vigneti in completa solitudine. Dopo una decina di chilometri di asfalto decido di cambiare le scarpe per mettere quelle più leggere da corsa. Pessima idea. Sono in cima alla Rocca di Manerba e l'asfalto c'era solo per salire. Per scendere c'è un sentiero stretto, ripido, di rocce, a picco sul lago, classificato EE (per escursionisti esperti). Ma non c'ho sbatti di tirar giù lo zaino e ricambiare le scarpe, tanto più che il cartello di sentiero difficile lo vedo solo quando arrivo in fondo. Una volta seminati i turisti tedeschi il posto è incantevole, c'è il vento, i gabbiani, sembra di stare in cima a una scogliera sull'oceano. Sono lì con le mie scarpette leggere e pulite che zompetto felice verso il lago, piena delle bellezza che ho appena attraversato quando mi si presenta uno dei momenti più fastidiosi dei cammini: non è la pioggia, non è la salita, non è la pipì che scappa. È il fango. Tanto fango. Guardo le mie scarpette leggere e pulite e decido che DI NUOVO non c'ho sbatti di tirar giù lo zaino ecc. Mi impantano fino alle caviglie. Passo i restanti 15 chilometri a insultarmi da sola. Mi insulto talmente tanto che mi vengono i crampi e mi fermo 500 metri prima del B&b a farmi un piantino di disperazione. Ma la tappa è ormai conquistata. Stasera poi mi raggiunge la mia amica Simona che non vedo da tipo 35 anni. Ci prendiamo un aperitivo in un negozio di vestiti di lusso (qui a Desenzano sono strani eh...) e poi una pizza davanti al lago mentre ci raccontiamo le novità degli ultimi tre decenni. In fondo basta farmi mangiare e io torno come nuova. Domani cammineremo insieme l'ultima tappa. Fino qui tutto bene. Franca QDR

 

Giorno 9 Desenzano del Garda - Peschiera del Garda - 25 km

Stamattina io e Simona siamo partite presto: lei perché era elettrizzata per questa giornata di cammino, io perché dove abbiamo alloggiato non c'era niente da mangiare e non c'erano bar nelle strette vicinanze. Il Lago di prima mattina è nervosetto, proprio come me prima di colazione. È una domenica di sole e questi posti sono la meta ideale per chi vuole passare una giornata di relax tra spruzzi, sassolini e crema solare. La lingua principale smette di essere il tedesco, oggi i camerieri salutano in italiano. La tappa era già lunghetta di suo ma a Sirmione è davvero impossibile rispettare la tabella, è talmente incantevole che le lasciamo 4 km in più così, aggratis. Da lì a Peschiera ci aspetta un noioso tratto sulla strada e tutto il lungo lago preso d'assalto da così tanti turisti che sembra di essere al mare. Loro trascinano gonfiabili a forma di fenicottero, io uno zaino pesante che è completamente fuori luogo. Ha decisamente più senso il fenicottero. Chiudiamo la tappa nel primo pomeriggio, con tutto il tempo per rientrare a casa comode comode. Meno male che c'era Simona oggi a farmi compagnia: è riuscita a non farmi pensare troppo al mal di piedi, al caldo e alla confusione. Chiudo il giro esattamente dove l'avevo iniziato, davanti alla stazione ferroviaria. Ho davvero fatto tutto il giro: 211 chilometri e 6500 metri di dislivello in nove giorni consecutivi. "Porcavacca" me lo dico da sola prima dell'ultimo sguardo a questo lago che nasce Benaco, che ospita orsi, che ha nascosto soldati, che alleva paperelle, che  ha studiato tedesco, che coltiva ulivi, che produce vino, che spinge vele, che consuma suole, che non sa fare i cappuccini ma con i gelati sì che se la cava bene. Franca QDR

 

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